Notiziario di Giovedì 26 Giugno 2008

Contrario alla chiusure delle guardie mediche in Sicilia si dichiara il vice presidente dell’Ars, Santi Formica, per il quale il taglio non contribuisce, se non in maniera ridicola, al contenimento della spesa, a fronte dei disagi che provoca ai cittadini. Il provvedimento, a suo giudizio, potrebbe addirittura contribuire ad aumentare la spesa, con un inevitabile intasamento dei pronto soccorso ospedalieri, ingolfandone la già difficile operatività con una serie di prestazioni improprie e ulteriore disagi per i cittadini. E' possibile, si chiede Formica, chiudere le postazioni di guardia medica per risparmiare, forse, 5 milioni? Se si vuole affrontare il problema della spesa sanitaria, conclude, occorre incidere sull'unica voce che provoca una voragine nei conti della Regione, che è la spesa farmaceutica che sfora di oltre 400 milioni di euro all'anno.
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Il comune di Agrigento non ha stanziato alcun nuovo sostegno a favore degli indigenti. E’ quanto precisa il presidente del Consiglio comunale Carmelo Callari che ha voluto fare chiarezza circa le "voci" circolate in questi giorni secondo le quali il Comune avrebbe previsto lo stanziamento di fondi da destinare ai cittadini meno abbienti. Pare che in Comune si siano presentati tanti agrigentini con dei modelli già compilati per beneficiare di questi fantomatici fondi. Callari ha deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria perché vengano accertate eventuali responsabilità di alcuni patronati che, previo pagamento, avrebbero compilato per ignari cittadini i moduli per la richiesta di fantomatici sostegni economici. Non è escluso, pertanto, che la vicenda abbia uno strascico giudiziario.
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Il caso Contrada approda sul tavolo del premier Silvio Berlusconi. Il legale dell’ex funzionario del Sisde, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazioni mafiosa, ha inviato una lettera al presidente del consiglio per sollecitare l'immediato trasferimento all'ospedale militare del Celio di Roma del suo assistito. Nella lettera il legale ribadisce l’assoluta gravità del caso, che richiede oggettivamente immediati provvedimenti finalizzati a curare Contrada. Nella lettera il legale riporta una relazione redatta dal medico Agnesina Pozzi, nella quale l'ex dirigente generale della Polizia di Stato viene definito "completamente incompatibile con qualsiasi regime detentivo.
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Impegno, professionalita’, esperienza. Tre promossi Vice Questore aggiunto ad Agrigento. Si tratta del capo della Squadra mobile, Salvatore Montemagno, del capo della Digos, Carlo Mossuto, e della Dirigente del Commissariato di Sciacca, Elena Testoni.
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E agenti della Squadra mobile di Agrigento hanno arrestato stamani a Riesi, in provincia di Caltanissetta, l'imprenditore edile accusato di aver ucciso a Genova la notte tra domenica e lunedì scorsi con un colpo di pistola, Tino Pisano, 30 anni. L'uomo era fuggito dalla Liguria dopo la sparatoria e si era rifugiato nel paese d'origine dove la polizia di Stato lo ha individuato e arrestato.
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Sarà attivato anche a Sciacca uno dei 10 distaccamenti temporanei dei vigili del fuoco in Sicilia. Lo stabilisce la convenzione firmata stamani, nella sala blu di Palazzo d'Orleans, fra la Regione ed il ministero degli Interni in materia di protezione Civile anche in attuazione dell'accordo quadro sulla "Lotta attiva agli incendi boschivi". L'accordo prevede il potenziamento dei vigili del fuoco nelle attività anticendio e un maggior coordinamento tra Stato e Regione nel fronteggiare tale rischio. Per il soccorso urgente ci saranno altri 11 fuoristrada.
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Riapre, sia pure per pochi giorni, la discarica di Campobello di Licata, chiusa perché satura. Al termine di un sopralluogo, al quale hanno preso parte tecnici dell’Arpa, della Provincia e della Dedalo Ambiente, è stato deciso di prorogare sino al prossimo 30 giugno il conferimento dei rifiuti dei comuni che fanno parte dell’Autorità d'ambito Ag3. Solo il comune di Naro conferirà i rifiuti nella discarica di Siculiana, avendo siglato un contratto con il gestore dell’impianto, la ditta Catanzaro Costruzioni.
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Il Casellante, l’ultima fatica letteraria di Andrea Camilleri, da oggi in tutte le librerie. Una storia che si dipana in Sicilia, tra Vigàta e Castelvetrano negli ultimi anni del fascismo. Protagonista un casellante, Nino Zarcuto, trentino, rimasto privo di due dita per un incidente sul lavoro. Lavoro privilegiato, il casellante, per quei tempi: ha una casa, il pozzo, uno stipendio sicuro. Siamo alla vigilia dello sbarco alleato e la zona si va animando di un via vai di militari e i fascisti, quasi presagendo la fine imminente, si fanno più sfrontati. A Nino Zarcuto, è toccato un casello stretto tra la spiaggia e la linea ferrata. Si è sposato con Minica e aspettano, finalmente, un figlio. Il lavoro è poco e c'è tempo per l'orto, per andare ogni tanto in paese e Nino, appassionato di mandolino, può anche dilettarsi con l'amico Totò in qualche serenata improvvisata. Un giorno dei soldati iniziano dei lavori vicino al casello per approntare una linea di difesa dal mare. E mentre scavano a ridosso del pozzo provocano una frana. Nino, rimasto senz'acqua, deve correre ai ripari, ma scendendo nelle profondità della terra si imbatte in una grotta. Solida, asciutta, un rifugio perfetto. Un segreto da custodire gelosamente. Poi una notte, mentre Nino è in carcere, colpevole di avere ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e mandolino, Minica viene aggredita e violentata. Da lì si intrecciano una serie di situazioni ed intrecci. Una storia, l’ennesima, quella di Camilleri, da gustare sotto l’ombrellone.

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