Notiziario di Giovedì 26 Giugno 2008
Individuate, in provincia di Agrigento, le cinque guardie mediche che verranno soppresse nell’ambito del piano di rientro dal deficit, elaborato dall’assessorato regionale alla Sanità. Oggi il direttore generale dell’Ausl, Giuseppe Di Carlo, ha comunicato alla Regione i cinque presidi tagliati sulla base di una serie di criteri di valutazione. I tagli hanno interessato le guardie mediche di Agrigento, Licata, Palma di Montechiaro, Cammarata e Calamonaci.
Guardia medica del Viale della Vittoria, ad Agrigento. E ancora: Licata, Palma di Montechiaro, Cammarata e Calamonaci. Ecco i cinque presidi di assistenza continuativa individuati dai vertici dell’azienda sanitaria di Agrigento, soppressi sulla base del decreto dell'assessorato regionale alla Sanità, nel quadro del piano di rientro elaborato dall’assessore Massimo Russo. In tutto le guardie mediche da tagliare sono 43, cinque delle quali, come detto, in provincia di Agrigento. Non tagli indiscriminati, precisa il direttore generale dell’Ausl, Giuseppe Di Carlo, ma nella valutazione, prosegue, abbiamo tenuto conto di particolari criteri e requisiti, quali, per esempio, il principio di territorialità per garantire l'assistenza in tutte le aree della provincia. Quelle presentate dalle Asl, sostiene l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, sono soltanto delle indicazioni che saranno ulteriormente verificate nell'interesse dei bisogni dei cittadini. La salute della persona e il suo diritto alla salute, conclude, rimangono infatti i principi cardine di tutte le scelte e del piano di rientro. Con l’indicazione e l’individuazione dei cinque presidi da sopprimere, si chiude, in provincia di Agrigento, una questione che per mesi ha visto in trincea sindaci e cittadini opporsi al taglio delle guardie mediche, in alcuni comuni unici presidi sanitari. Come non ricordare la protesta di cittadini e sindaci lo scorso 2 gennaio davanti alla prefettura. E quello dei tagli delle guardie mediche è una delle opzioni indicate dall’assessore Russo per cercare di fare quadrare i conti della sanità siciliana, alle prese con un maxi buco da 800 milioni di euro. Al ministero dell’Economia è approdato il piano di rientro dell’assessore Russo che dovrà essere vagliato dagli esperti entro l’11 luglio prossimo. In caso di risposta negativa, il governo nazionale invierà un commissario alla Regione. E la giunta regionale ha approvato un disegno di legge, presentato sempre dall'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, che prevede la proroga di sei mesi, rinnovabile per altri sei, della convenzione stipulata con la Croce rossa italiana per il servizio del 118. La novità è l'inserimento, nell'atto di rinnovo della convenzione, di tre criteri aggiuntivi: blocco assoluto di nuove assunzioni da parte della Croce Rossa a valere sui fondi regionali; adozione di procedure di tipo pubblico per acquisto di beni e servizi che assicurino la massima trasparenza e obbligo di comunicazione del piano dei costi, con attenzione ai contratti di lavoro al 30 giugno del 2008.