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ARS. Pres. Cuffaro annuncia in aula dimissioni irrevocabili.
Notiziario di Sabato 26 Gennaio 2008

Il Governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, ha annunciato in aula le sue dimissioni "irrevocabili", dopo le polemiche legate alla condanna a cinque anni di reclusione per favoreggiamento semplice che gli é stata inflitta venerdì scorso dal tribunale di Palermo.
Malgrado l’Ars abbia votato per la fiducia bocciando quindi la mozione del Centrosinistra, il Governatore si è dimesso. Le troppe polemiche degli ultimi giorni dopo la condanna a cinque anni, evidentemente non lo hanno fatto più reggere. Cuffaro venne eletto la prima volta all’Ars nel 2001 allorché superò un duro scoglio rappresentato da Leoluca Orlando. Fu un risultato straordinario.
La campagna delle regionali del 2001 sancisce l’affermazione del cuffarismo in Sicilia. Lo scontro durissimo tra Leoluca Orlando e Totò Cuffaro esprime una diversa visione della politica. Cuffaro stravince su Orlando, conquistando 1.578.178 voti di preferenza e staccandolo di oltre venti punti. L’ex leader della Rete perde persino a Palermo, con uno scarto di 15 punti, mentre a Catania lo scarto raggiunge i 35 punti. Cuffaro lo batte in tutti i Comuni capoluogo, con la sola eccezione di Enna.
Cuffaro è Presidente della Regione Siciliana. Nei cinque anni del suo governo, la Sicilia cresce e il Governatore si spinge anche oltre i nove impegni del suo programma. L’acqua raggiunge tutte le case dei Siciliani, la disoccupazione diminuisce significativamente e nascono oltre 100.000 posti di lavoro per i giovani, nel 2003 la Sicilia registra il tasso di crescita più elevato di tutte le Regioni d’Italia, cresce più dell’Italia, sono impegnate tutte le risorse di Agenda 2000, le infrastrutture strategiche compiono un balzo avanti con l’apertura dell’autostrada Messina-Palermo, l’Interporto di Catania, nuovi acquedotti. Innovazione tecnologica e informatizzazione della struttura amministrativa regionale, Turismo, Agricoltura, Beni culturali, Difesa del territorio e dell’ambiente, Sanità, trovano straordinario impulso.
Viene istituito l’Assessorato alla Famiglia. Con il governo Cuffaro diminuiscono in Sicilia di oltre il 20% i furti e le rapine. Nel 2003 l’indice di criminalità diffusa in Sicilia è del 24% inferiore a quello dell’Italia. Mai alcun governo precedente a quello di Cuffaro ha condotto una lotta serrata e metodica alla mafia, una lotta nella concretezza degli atti amministrativi, altro che squallidume politico-mediatico. Cuffaro istituisce 9 Stazioni uniche appaltanti ove i presidenti designati sono Prefetti, Magistrati e Questori in pensione. Sottoscrive l’Accordo di programma quadro “Sicurezza e Legalità” mirato tra l’altro, alla individuazione dei patrimoni illeciti, alla banca dati sul controllo e l’assegnazione dei beni confiscati, al potenziamento logistico delle Forze dell’Ordine, al monitoraggio permanente degli investimenti pubblici. Inoltre, lancia la campagna di sensibilizzazione “La Mafia fa schifo” nell’ambito del protocollo d’intesa “Carlo Alberto dalla Chiesa” sottoscritto con il Ministero dell’Interno e quello dell’Economia. Viene costituita la Fondazione “Don Pino Pugliesi e se qualcuno fa qualcosa”, vengono chiuse ben 280 discariche abusive e sequestrati diversi pozzi, viene sottoscritto con tre Ministeri (Interno, Economia, Finanze) il protocollo d’intesa per la realizzazione della Città della Polizia a Boccadifalco. Alle elezioni europee del 2004 Cuffaro riporta 160.000 voti e l’Udc diventa il terzo partito della coalizione, dopo Forza Italia e An. Ma Cuffaro rinuncia al suo seggio a Strasburgo e all’immunità parlamentare, scegliendo di rimanere al suo posto di governatore. È una scelta che afferma, nel contesto della sua vicenda giudiziaria e al di sopra di ogni possibile dubbio, la sua fiducia nella Magistratura e la consapevolezza della propria innocenza. È un atto di lealtà nei confronti dei Siciliani e dei propri elettori. I Siciliani, chiamati alle urne il 28 maggio 2006, hanno risposto con 1.374.626 voti di preferenza al neoeletto Presidente Totò Cuffaro. La volontà del popolo Siciliano, ancora una volta, si è manifestata con una scelta che si lega alla testimonianza di vita di Cuffaro: un politico che ama profondamente la sua Isola e che ha sempre combattuto a fronte alta le sue battaglie, guardando negli occhi le persone, ascoltandole, abbracciandole.
 
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