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Notiziario di Venerdì 12 Maggio 2006

La Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo per i boss Raffaele Ganci e Giuseppe Lucchese, accusati di aver fornito il supporto logistico e di copertura al gruppo di fuoco che il 3 settembre '82 uccise, a Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. Con questa decisione, la magistratura di legittimità ha messo la parola fine ai processi nati in seguito all'eccidio di via Carini. All'epoca della strage, Ganci e Lucchese erano uomini di punta della mafia, ma solo dopo il 1983 sono divenuti, rispettivamente, capo mandamento della Noce e di Brancaccio. E cinque ergastoli ed una condanna a 13 anni sono stati chiesti dal PM Lia Sava, della Dda di Palermo, al processo per l'omicidio di un ex carabiniere di Altofonte, Giovan Battista Alotta, ucciso il 19 gennaio 1980 e di uno studente universitario di Castelvetrano, Calogero Santangelo, ucciso a Palermo il 9 novembre 1981. La massima pena è stata proposta per i boss Salvatore Riina e Raffaele Ganci, per i killer Nino e Salvino Madonia e per Giuseppe Marfia. Secondo la ricostruzione del pm, Alotta, ex carabiniere, sarebbe stato ucciso perchè ritenuto confidente dell'Arma. Calogero Santangelo sarebbe stato assassinato invece su richiesta del boss di Castelvetrano Francesco Messina Denaro, padre del superlatitante Matteo per il furto di una partita di droga. ------ Ai lavori di ieri sera del consiglio comunale straordinario di Agrigento non è stata invitata la Consulta Diocesana, che pure nei giorni scorsi ha preso posizione contro il sindaco Piazza. S'è trattato però di un banale disguido, di un malinteso da parte degli uffici comunali, s'è giustificato il presidente Giovanni Di Maida che oggi ha inviato una lettera di scuse. Lo stesso Di Maida ha annunciato per martedì una riunione della commissione Ambiente per definire il tavolo di concertazione che sarà composto da consiglieri comunali e rappresentanti delle forze sociali. ------ Arriva il pronto soccorso a Lampedusa. La struttura sanitaria è stata inaugurata questa mattina alla presenza, tra gli altri, di Claudio Baglioni, cittadino onorario dell'isola e organizzatore della manifestazione O scia. Presenti anche il direttore generale dell'Asl 6, Salvatore Iacolino, l'assessore regionale Cimino e il sindaco Bruno Siragusa. Il costo per l'adeguamento dei locali, l'attivazione e la gestione del servizio è di circa un milione e 250 mila eur. Nella struttura, attiva 24 ore su 24, lavora un'equipe specialistica composta da un medico d'urgenza, un anestesista-rianimatore, un cardiologo, e due infermieri, oltre al medico del servizio di continuità assistenziale. Nel periodo estivo, quando la popolazione passa da seimila a trentamila, sarà anche presente un medico della Guardia turistica. ------ All'insegna del fair play il primo confronto a tre dei candidati alla presidenza della Regione. Negli studi della Rai, oggi, si è tenuto il primo dei due incontri con i candidati Cuffaro, Borsellino e Musumeci. Tanti i temi al centro del dibattito, tra cui lotta alla mafia, sviluppo e lavoro. Vediamo. Pacato, sereno ma che ha fatto emergere le differenti posizioni, il primo confronto in onda oggi su Raitre fra i candidati a presidente della Regione, Rita Borsellino per l'Unione, Salvatore Cuffaro per la Cdl e Nello Musumeci per Alleanza siciliana . Mafia, sviluppo e lavoro gli argomenti principali del dibattito nel corso del quale ognuno ha prima spiegato i motivi della propria candidatura, poi a turno le risposte alle domande poste sui diversi argomenti, dal ponte sullo Stretto con Cuffaro pronto a confermare il suo favore al progetto, mentre la candidata del centrosinistra si è schierata per il 'no' e Musumeci che ha definito l'opera irrealizzabile in mancanza di una forte infrastrutturazione, al tema della mafia, "di cui la Sicilia - ha detto Cuffaro - si può e si deve liberare senza creare nuovi miti", "rompendo - per Rita Borsellino - i legami con la politica e non dicendo solo che la mafia fa schifo" , mentre per Musumeci la lotta si fa "con scelte autentiche di rottura, a partire dai partiti e dalla pubblica amministrazione". Diverse le posizioni anche sulla crescita della Sicilia. Se per Cuffaro l'isola è cresciuta, per certi versi, "più del resto d'Italia", per Borsellino questa "é una visione fuori dalla realtà", mentre Musumeci ha parlato di una Regione in ginocchio". Il confronto fra i tre candidati alla presidenza della regione, che segue di pochi giorni quello di domenica all'oasi di Troina tra i due candidati Cuffaro e Borsellino con le polemiche per l'esclusione di Musumeci, si ripeterà il 25 maggio prossimo, a tre giorni dalle elezioni.
 
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