Notiziario di Lunedì 9 Giugno 2008
Dovranno rispondere di disastro colposo, omissione di soccorso e morte come conseguenza del disastro, oltre che di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, i due somali, Mohamed Omar, 19 anni, e Abdi Ibrahim, 38 anni, arrestati dai poliziotti del commissariato di Porto Empedocle, diretti da Cesare Castelli e dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, al comando di Salvatore Montemagno, per il naufragio del barcone al largo delle coste libiche. Gli arresti sono scattati nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dal sostituto Antonella Pandolfi, sul naufragio del barcone, a 55 miglia dalla Libia, che ha provocato la morte di 13 immigrati, mentre altri 27 sono stati salvati dal motopesca Ariete di Mazara del Vallo. Tra i superstiti, appunto, i due presunti scafisti. Sono stati gli stessi compagni di viaggio ad indicare i due come gli scafisti della traversata che, come detto, solo in 27 sono riusciti a compiere, oltre ai 52 extracomunitari intercettati nel Siracusano. Rimane da stabilire, comunque, se siano giudicabili in Italia per dei reati consumati in acque internazionali. I due si trovano presso il carcere di contrada Petrusa. Tornando a chi ha avuto la peggio, dei 13 che non ce l'hanno fatta, 11 sono stati tumulati nel cimitero di Piano Gatta e 2 in quello di Favara. E' grazie a un mediatore culturale dell'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu che si è riusciti ad avere conferma del fatto che gli immigrati hanno confermato la propria nazionalità somala raccontando di essere partiti mercoledì sera dalla coste libiche: un centinaio, tra uomini e donne, suddivisi in quattro barconi che per le avverse condizioni del mare si sono divisi nella traversata. Due imbarcazioni hanno prseguito sulla stessarotta ed hanno anche avuto una collisione che avrebbe scaraventato in acqua tre uomini poi recuperati dagli occupanti del gommone soccorso dal moto peschereccio trapanese "Ariete”. I marittimi hanno calato in mare le reti per la cattura dei tonni, alle quali si sono aggrappati gli immigrati, rimasti per ore a combattere una disperata battaglia per la vita.