Notiziario di Venerdì 13 Febbraio 2004
Nitto Santapaola non era d'accordo con la strategia stragista di Totò Riina. La conferma dei ''forti contrasti'' tra il capo dei capi e il responsabile di Cosa nostra a Catania è arrivata anche dal pentito Nino Giuffrè, che ha ricostruito le evidenti tensioni tra i due deponendo davanti alla corte d'assise d'appello etnea nel processo per le stragi di Capaci e via D'Amelio. Tra il boss catanese e il capo di Cosa nostra, ha spiegato Giuffrè, che ha deposto in video conferenza nell'aula bunker di Bicocca a Catania, ci fu una certa incomprensione soprattutto nell'ultimo periodo, tanto che girava voce che Riina cercava un sostituto a Catania. Era il periodo, ha ricordato ancora il pentito, degli omicidi dei politici. Dopo Salvo Lima si era immaginato di far fuori Mannino e poi sarebbe toccato a Salvo Andò. Per quest'ultimo ci fu un rifiuto netto da parte di Santapaola. Diceva di non approvare questo tipo di omicidi. Durante l'udienza sono stati molti i ''non lo so'' di Nino Giuffrè, alla domanda del Procuratore Generale se gli imputati del processo fossero a conoscenza durante la fase di preparazione, delle stragi contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.