Notiziario di Lunedì 12 Maggio 2008
Stop all’ingresso di rumeni e agli sbarchi di extracomunitari. In materia di sicurezza si muove su un doppio binario la strategia del neo governo Berlusconi, che entro la prossima settimana effettuerà gli ultimi ritocchi al pacchetto-sicurezza, all’insegna della stretta e dell’inasprimento delle pene per contrastare la criminalità e il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Molte le reazioni, tra perplessità e approvazione. Un pacchetto, quello del Ministro degli Interni, Roberto Maroni, presentato proprio all’indomani di due episodi che hanno provocato preoccupazione e sdegno tra gli italiani: il tentato rapimento di due bambini, ad opera di due rom, a Napoli e a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta. Per quest’ultimo epiosodio, come si sa, è coinvolto un rumeno di 22 anni, che vive di espedienti, residente a Racalmuto e che più volte è stato visto suonare la fisarmonica lungo la via Atenea, ad Agrigento. Nel pacchetto-sicurezza anche norme anti clandestini: il respingimento degli immigrati che vogliono arrivare in Italia potrà essere effettuato anche in alto mare. Prevista anche una nuova figura del reato di immigrazione clandestina che comporterà una pena da 6 mesi a 4 anni. Previsti processi per direttissima e con rito immediato e infine misure per limitare la discrezionalità dei giudici. Misure restrittive, dunque, che intendono porre un freno al sempre più dilagante fenomeno dell’immigrazione clandestina che da almeno un decennio interessa l’isola di Lampedusa, tradizionale porta di ingresso in Europa. Obiettivo del governo è quello di impedire l’ingresso nelle acque territoriali delle imbarcazioni cariche di extracomunitari, attraverso un maggiore e più capillare pattugliamento delle frontiere marine. E si torna a parlare anche dell’impiego di militari dell’Esercito per contrastare la criminalità. Un po’ come avvenne in Sicilia, nel 92, con l’operazione Vespri siciliani, come risposta dello Stato alle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio. E di questo parleranno domani, nel corso di un incontro, i due ministri siciliani alla Difesa e alla Giustizia, La Russa e Alfano.