Notiziario di Venerdì 29 Febbraio 2008
Ha fatto condannare i killer di Rosario Livatino. Era lui, Renato Di Natale, a presiedere la corte d’assise del Tribunale di Caltanissetta che inflisse, nell’ottobre 91, il carcere a vita a Domenico Pace e Paolo Amico. Quasi 17 anni dopo, Renato Di Natale, Procuratore aggiunto di Caltanissetta, si avvia adesso a prendere possesso dell’ufficio di Procuratore Capo di Agrigento. La commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio Superiore della Magistratura ha proposto il suo nome al plenum dello stesso organo di autogoverno dei magistrati che deciderà a breve. Su Di Natale ci sono stati i voti favorevoli dei componenti del Csm, Maccora, Riviezzo, Bergamo e Romano. L’unico suo concorrente nella corsa al palazzo di Giustizia di Agrigento, Claudio Corselli, attuale procuratore aggiunto ad Agrigento, ha ottenuto un solo voto, quello di Berruti, mentre Siniscalchi si è astenuto. Dunque, Renato Di Natale si appresta a succedere a Ignazio De Francisci, il cui mandato è scaduto. De Francisci, ex componente dello storico pool antimafia di Falcone e Borsellino, si è insediato nell’agosto del 1999. La commissione per gli incarichi del Csm lo ha proposto per la sede di Ragusa. In Commissione ha ottenuto cinque voti, mentre Carmelo Zuccari, procuratore a Nicosia, ha ottenuto un solo voto. Renato Di Natale, figlio di magistrato, ha svolto tutta la sua carriera negli uffici giudiziari di Caltanissetta, ricoprendo praticamente tutti gli incarichi, da pretore a componente di Tribunale, a presidente di sezione, di Corte d’Appello sino ad essere nominato procuratore aggiunto. Negli ultimi mesi, dopo il trasferimento di Francesco Messineo, a Palermo, è stato il procuratore titolare facente funzioni. E’ stato in corsa per la poltrona di Procuratore di Catania, assegnata, nei giorni scorsi, a Vincenzo D’Agata. Un magistrato, Renato Di Natale, da sempre in prima linea contro la mafia e la criminalità, un giudice inflessibile che si è conquistato sul campo rispetto e onori. Un degno sostituto di Ignazio De Francisci.