Notiziario di Venerdì 29 Febbraio 2008
Diventa un caso politico-giudiziario la scarcerazione per decorrenza dei termini di Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò, che ieri ha lasciato il carcere di Sulmona, in Abruzzo, accolto dalla madre Ninetta Bagarella e che nella notte è arrivato a Corleone. Il procuratore generale di Palermo, Salvatore Celesti, ha annunciato che quanto prima invierà al ministro della Giustizia, Scotti, un rapporto in cui verranno illustrate tutte le vicende giudiziari che hanno coinvolto gli uffici giudiziari palermitani. Sulla vicenda interviene anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso per il quale di fronte a casi come la scarcerazione per decorrenza termini del figlio di Riina noi magistrati ci sentiamo ormai lavoratori socialmente inutili. E' come svuotare il mare col canestro, ha aggiunto sconsolato. Il problema della lentezza della giustizia è diventato cronico. A giudizio di grasso, non è mai stata attuata quella parte della riforma dell'art.111 della Costituzione che prevede la ragionevole durata del processo fissata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo in non più di sei anni.