Notiziario di Lunedì 20 Marzo 2006
Apertura dedicata alla cronaca. La polizia di Stato ha eseguito a Palma di Montechiaro nove ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti affiliati ad una banda che ha messo a segno rapine nell'Agrigentino. I provvedimenti sono stati firmati dal gip del tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, su richiesta del procuratore Ignazio De Francisci che ha coordinato l'inchiesta. Secondo gli inquirenti i componenti della banda, che sono in gran parte legati da vincoli di parentela, oltre a mettere a segno rapine ne hanno tentato diverse in alcune banche, ma sono state sventate grazie all'intervento delle forze dell'ordine. I nove arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine. L'inchiesta della polizia ha preso il via in seguito alle indagini avviate dopo l'omicidio di Maurizio Lombardo, un piccolo imprenditore di 29 anni assassinato l'8 luglio 2004 a Palma di Montechiaro.
Ci sono voluti quasi due anni di indagini prima che gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palma di Montechiaro sgominassero un associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, rapine, porto illegale di armi e furti, effettuati nella cittadina del Gattopardo ma anche in altri comuni della provincia ai danni di negozi di abbigliamento, banche, uffici postali, agenzie assicurative e studi notarili. Gli inquirenti hanno ricostruito dopo una laboriosa attività investigativa una piramide criminale che ruotava attorno alla famiglia degli Alotto, conosciuti in paese come i Zaza, da qui il nome dell’operazione. La figura dominante del gruppo era lui: Damiano Alotto 44 anni, custode del locale Liceo scientifico, ritenuto la sede logistica dell’associazione. A Damiano Alotto è stato contestato anche il reato di sfruttamento della prostituzione di una donna, in gravi difficoltà economiche. Secondo quanto accertato la donna si sarebbe rivolto a Damiano pregandolo di trovarle i clienti.
Nonostante il gruppo lavorasse, si fa per dire, con impressionante frequenza avrebbe prodotto bottini di ridotta consistenza: Le numerose intercettazioni ambientali e telefoniche hanno interrotto in diverse occasioni i disegni criminosi del gruppo. Un gruppo costituito da 9 elementi, la maggior parte dei quali incensurati e affiliati allo stesso gruppo familiare. Le ordinanze di Custodia Cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato su richiesta del sostituto procuratore Federico Romoli. Oltre a Damiano Alotto, sono finiti in carcere i figli Salvatore, 20anni studente universitario e arrestato a Milano e Giovanni 24 anni gestore del bar del liceo scientifico. Le manette sono scattate anche per Rosario Alotto 39 anni, fratello di Damiano e il genero Vincenzo Scarano 29 anni . Del gruppo facevano parte anche Salvatore Melluso, Matteo Manganello, Giuseppe Casà di raffadali, bidello presso il Liceo Scientifico di Palma e Salvatore Sambito.
Le indagini sono state avviate all’indomani dell’omicidio di Maurizio Lombardo, il giovane commerciante ucciso all’interno di un bar di Palma nel luglio del 2004. Delitto per il quale i soggetti arrestati non sono indagati.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati stamani nei locali del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palma di Montechiaro.