Notiziario di Lunedì 22 Settembre 2008
Cambiamo argomento. Con la cerimonia religiosa nella Chiesa Madre di Canicattì e la deposizione di corone di fiori sul luogo dell’agguato, si sono concluse ieri le manifestazioni per ricordare il 18.esimo anniversario della uccisione del giudice Rosario Livatino. Proprio il 21 settembre del 90, un commando di fuoco uccise senza pietà il giudice che viaggiava a bordo della sua utilitaria. La cerimonia di ieri sul luogo dell’aggiato ha concluso una tre giorni di iniziative e di incontri promosso dalla sezione agrigentina dell’associazione nazionale magistrati.
Diciotto anni dopo il barbaro assassinio, Rosario Livatino vive nel passo incerto, nel cuore straziato e nella mente lucidissima del vecchio papà Vincenzo, 92 anni. Ma anche nei colleghi magistrati che hanno lavorato al suo fianco e che ricordano così quella tragica mattina del 21 settembre 1990.
Renato Di Natale oggi è Procuratore della Repubblica di Agrigento. Nel 93 pronunciò la sentenza di condanna di due dei killer del commando di fuoco. Ma nel 1978 ebbe Rosario Livatino, fresco vincitore di concorso, come Uditore al Tribunale di Caltanissetta.
Non un rituale, ma una cerimonia partecipata e sentita quella della deposizione delle corone di fiori ai piedi della stele lungo il viadotto Gasena, luogo dell’agguato. Presenti autorità militari, istituzionali e politiche e gente comune. A rappresentare il governo regionale l’assessore Roberto Di Mauro, che nel 90 era sindaco di Agrigento.
E sembra segnare il passo il processo di beatificazione di Rosario Livatino di cui si parla da tempo. Familiari, amici e si può dire tutta Canicattì aspettano l'apertura del processo di beatificazione. La Curia di Agrigento ha già raccolto una serie di testimonianze e il nuovo vescovo, Francesco Montenegro, ha dato l'incarico per l'esame della documentazione. Documentazione arricchita dal caso di un bambino di tre anni, guarito da una malattia, i cui genitori hanno chiesto l’intercessione di Livatino e che ieri hanno deposto un ricordo ai piedi della stele.