Notiziario di Sabato 19 Gennaio 2008

Sentenza Cuffaro, il giorno dopo. Tanti i commenti e le reazioni alla condanna a cinque anni di reclusione decisa dai giudici della sezione penale del Tribunale di Palermo al processo sulle Talpe alla Dda. Un verdetto atteso dal mondo politico siciliano e non solo per i possibili riflessi che avrebbe potuto comportare una condanna per mafia a carico del presidente della Regione. Oggi Cuffaro è rimasto a Palermo, a Palazzo d’Orleans, dove peraltro ha convocato una conferenza stampa per commentare la sentenza. Non parliamo di prescrizione, ha detto, non la voglio e non la chiederò. Io voglio giudizi. Voglio essere scagionato completamente e so che succederà in appello perché sono assolutamente pulito, ha ribadito davanti ai giornalisti. Una giornata cominciata con l’affetto ricevuto, all’uscita di casa, dai suoi fans e più stretti collaboratori. Vediamo.
Ha trascorso una notte insonne, dopo la tensione accumulata in questi giorni. Condannato a cinque anni di reclusione per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio, assolto, però, dall'accusa più pesante, quella di avere favorito Cosa Nostra. Il presidente della Regione Salvatore Cuffaro questa mattina è apparso più disteso; quando è sceso di casa ha trovato ad attenderlo, sotto la sua abitazione, un gruppo di fedelissimi che lo aspettavano fin dalle prime ore dell'alba. Cuffaro non è riuscito a trattenere la commozione, mentre abbracciava ad uno ad uno amici e conoscenti. Il suo primo pensiero è stato per la famiglia: In questi anni, ha detto, ho vissuto con il rimorso di avere dato alla mia famiglia un dolore grandissimo: quello di vedermi indagato e processato per collusione alla mafia, io che l'ho sempre combattuta. Oggi il rimorso non c'é più perché questa accusa infamante è stata cancellata e, soprattutto, perché ho visto finalmente la mia famiglia un po' più serena. Cuffaro ha detto di avere ricevuto centinaia di telefonate da esponenti politici e istituzionali "da Casini a Cesa, da Berlusconi a Cossiga", ma ha sottolineato di essere stato colpito "dall'afflato collettivo della gente comune, migliaia di persone che si sono strette attorno a me per dimostrarmi il loro affetto. E le reazioni anche oggi si concentrano sull’opportunità o meno che lasci la presidenza della regione. Il centro destra si schiera compatto e fa quadrato attorno al governatore: Esprimiamo la nostra parziale soddisfazione per l'esito della vicenda processuale che ha riguardato il presidente della regione Cuffaro, rimarcando comunque che questa sentenza spazza via qualsiasi ipotesi di collusione mafiosa, affermano i parlamentari Angelino Alfano, di Forza Italia, Lino Leanza, MPA, Francesco Saverio Romano, Udc e Pippo Scalia di AN. Questa sentenza restituisce al presidente Cuffaro ed alla Sicilia la forza e la serenità per riprendere il filo di un percorso politico mai interrotto. Conosco Totò Cuffaro dai tempi della nostra comune militanza nella Democrazia Cristiana. Ero assolutamente certo della sua totale estraneità ai fatti di mafia, i cui meccanismi sono lontani anni luce dal suo modo di pensare ed agire, dichiara Roberto Di Mauro, capogruppo dell’mpa, a cui gli fa eco Marco Zambuto, sindaco di Agrigento e Giuseppe Arnone di Italiani nel mondo, che rimarca la compostezza dimostrata da Cuffaro, dalla fase dell’inchiesta alla sentenza. Dall’opposizione la richiesta di immediate dimissioni. A sollecitarle, tra gli altri, Anna Finocchiaro, Rita Borsellino, Antonello Cracolici e Francantonio Genovese, segretario regionale del partito democratico.

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