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Domenica di alta tensione per l’arrivo della nave-pattumiera dalla Campania. Scaricati 1500 tonnellate di rifiuti. Le proteste della gente, le reazioni dei politici.
Notiziario di Lunedì 14 Gennaio 2008

Domenica ad alta tensione in provincia di Agrigento. L’arrivo della nave pattumiera a Porto Empedocle ha provocato proteste e reazioni da parte dei cittadini. Tutto per fortuna è andato per il giusto verso, non si sono verificati incidenti e ieri i 44 autocompattatori che hanno viaggiato sulla nave hanno potuto depisutare circa 1500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Il racconto della giornata di ieri e le reazioni politiche. Vediamo.
La lunga battaglia contro i rifiuti comincia all'una di domenica, a Porto Empedocle, quando approda la Ital-Roro Tri con il carico di 1.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Sulla banchina, ad attendere il bastione, una ventina di attivisti guidati dall’esponente dei Verdi, Lillo Miccichè, che guida la protesta. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommosa, sono pronti ad intervenire, ma per fortuna non si registrano disordini. La testimonianza del comandante della capitaneria di porto.
Alle tre del mattino dalla pancia della nave, uno dopo l’altro, cominciano ad uscire i camion con destinazione le discariche: 10 vengono dirottati in quella di Aragona-Favara e 34 a Siculiana. Lungo la strada per Montallegro si verifica il blocco stradale: circa 300 persone del luogo e dei comuni di Cattolica Eraclea e Siculiana cercano di impedire il passaggio dei tir. A dar mano forte ai cittadini, anche il parroco di Montallegro, don Angelo Gambino: non è mancanza di solidarietà, dice, ma non possiamo accettare che una comunità di 2.700 persone subisca i danni prodotti dalla discarica, distante meno di due chilometri dal centro abitato, dove la gente si ammala e l'incidenza dei tumori cresce. Al comune di Montallegro si tiene una improvvisata riunione con il prefetto Umberto Postiglione, che a meno di due giorni dal suo insediamento è già alle prese con la dura realtà agrigentina, i sindaci di Agrigento e Cattolica e una delegazione di cittadini che chiede la chiusura della discarica di contrada Matarana. Telefonicamente interviene anche il presidente della Regione, Cuffaro, che rassicura tutti sulla piena sicurezza ambientale dei rifiuti per il territorio. E così poco prima delle sette il blocco viene rimosso. I 34 camion, scortati da una settantina di uomini, passano e raggiungono la discarica. Le operazioni di scarico proseguono per tutta la mattinata: in tutto vengono depositate 1184 tonnellate di rifiuti. Intanto, una nuova assemblea di sindaci e cittadini si tiene, nel pomeriggio, nell’aula del consiglio comunale di Montallegro. Alle 20, dopo una giornata di alta tensione, finisce tutto. All’orizzione, al momento, nessun altro carico di rifiuti.
L’arrivo dei rifiuti campani ad Agrigento scatena un vero e proprio putiferio. Un vespaio di polemiche e reazioni all’insegna del tutti contro tutti. Sul banco degli imputati ora il premier Prodi ora il Governatore, Cuffaro. Un fuoco di fila aperto da Lillo Miccichè, dei Verdi, presente domenica notte all’arrivo della nave-pattumiera, che condanna quello che a suo giudizio è il baratto che Cuffaro ha imposto a Prodi: conferire 1500 tonnellate di rifiuti in Sicilia in cambio della realizzazione dei 4 inceneritori. Per Angelino Alfano, di Forza Italia, dal Governo Prodi ci aspettavamo un aiuto per Agrigento e, invece, ci ha mandato cinquanta camion di rifiuti. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, per il quale la munnezza napoletana non è frutto di un evento calamitoso, ma è un prodotto confenzionato dalla cattiva amministrazione del trio Bassolino-Iervolino-Pecoraro Scanio. Prodi, conclude Zambuto, non può ignorare le nostre richieste di un incontro istituzionale pensando di costruirci il rigassificatore dell’Enel nella Valle dei Templi. Su questo punto Zambuto deve incassare una bacchettata dal presidente della Regione, Cuffaro, secondo cui non è opportuno accostare vicende diverse fra loro. Zambuto pensi a fare il proprio lavoro evitando, conclude, di cavalcare tigri che non esistono. E contro Zambuto si scaglia anche Giuseppe Arnone, consigliere del Partito Democratico, secondo cui il sindaco è sempre più vicino al partito di Berlusconi. Dopo avere attaccato ingiustificatamente Prodi, sostiene, Zambuto prosegue la sua sceneggiata andando a manifestare contro i rifiuti. Bell'affare, conclude Arnone, averlo eletto in conto al centrosinistra. E da Legambiente l’invito ai politici nostrani a dire tutta la verità sul piano dei rifiuti.
Per il capogruppo dell’Mpa all’Ars, Roberto Di Mauro, la vicenda dei rifiuti potrebbe essere l’occasione per rilanciare la trattativa con il governo nazionale per una maggiore attenzione verso i problemi della Sicilia che non siano legati solo alla realizzazione di inceneritori o rigassificatori. Temi ripresi dall’ex consigliere comunale di Porto Empedocle, Giuseppe Filippazzo, secondo cui la città non può assistere all’arrivo dei rifiuti ed avere il rigassificatore. Contrario ai rifiuti anche il vice sindaco Gianni Hamel, che ieri mattina ha partecipato ad un presidio al porto
 
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