Notiziario di Lunedì 19 Novembre 2007
Il 19 novembre del 2005, ad Agrigento, si svolse la più grande manifestazione di protesta che si ricordi. La via Atenea, venne invasa letteralmente da oltre cinquemila persone, tutti residenti nelle frazioni di Villaseta e Monserrato. L'iniziativa venne organizzata da Cgil, Cisl e Uil e, prese spunto dalla maxi bolletta dell'immindizia, ma la popolazione delle due borgate protestava per i tanti problemi legate alla mancanza di servizi. Alla fine di quella protesta, si tenne un'assemblea a palazzo di città, alla presenza dell'allora sindaco Aldo Piazza, dove venne mostrato un dvd sul degrado di Fontanelle e Monserrato. In quella occasione, l'amministrazione si era impegnata a risolvere i problemi più impellenti. Oggi, a distanza di due anni, nulla è cambiato, anzì come sostiene il segretario provinciale della Cgil, Piero Mangione, la situazione è peggiorata. L'elezione di Zambuto, è avvenuta sull'onda dell'antipolitica, continua Mangione, da qui la speranza di un cambiamento. E' stato subito evidente che sindaco e giunta, sono stati centrifugati dentro le emergenze e le urgenze e che si muovevano per affermare una immagine di se rassicurante, quasi innocente, una pratica di azione moralizzatrice, una sostanza etica nell'azione amministrativa, cercando di tutelare gli interessi collettivi, come nel caso del dissalatore di Porto Empedocle. Mentyre è da biasimare la firma che lo stesso Zambuto ha apposto per la privatizzazione dell'acqua. Zambuto, prosegue Mangione, in questo periodo gira i vari quartieri, e nessuno si attende che il primo cittadino abbia la bacchetta magica, ma sarebbe opportuno che si faccia chiarezza su quello che si può fare con certezza. La partenza per Roma e Palermo è utile, ma se si partisse dopo avere valutato il quadro d'insieme e concertato con tutte le forze politiche e sociali cosa chiedere insieme, forse sarebbe meglio. La Cgil lo afferma nella convinzione che l'emergenza delle emergenze resta per le famiglie il lavoro dei figli. In questo quadro, il comune capoluogo non può restare ancora fuori dal Consorzio Asi e poi pretendere di condizionare le scelte sulle destinazioni d'uso delle diverse aree limitrofe. Ma quello che preoccupa più il sindacato è, che si è arrivati al mese di dicembre e nessuna delle emergenze è stata risolta. Non è nemmeno decollato il piano strategico metropolitano anche se in questi ultimi giorni si muove qualcosa ed è stato anche indetto un incontro per dopodomani.