Notiziario di Sabato 10 Novembre 2007
Sono Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina: sono loro due, al momento, al vertice di cosa nostra agrigentina. Una conferma viene dal Pm della DDA, Sergio Lari, procuratore aggiunto di Palermo e delegato per le indagini antimafia in provincia di Agrigento. Ieri Lari ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’impianto di videosorveglianza della zona industriale di Agrigento. Un’occasione per leggere gli ultimi eventi, quali la cattura del boss Lo Piccolo e soprattutto l’operazione Marna che ha fatto terra bruciata attorno al boss empedoclino, Gerlandino Messina. Il servizio.
Sergio Lari, procuratore aggiunto di Palermo e delegato della DDA per le indagini antimafia in provincia di Agrigento, conferma: sono i superlatitanti Giuseppe Falsone da Campobello di Licata e Gerlandino Messina da Porto Empedocle i capi di Cosa Nostra di Agrigento. Un fatto acquisito da tempo, dopo l’arresto di Di Gati. Ma le ultime operazioni, come la Marna di Siculiana, hanno fatto terra bruciata attorno al boss empedoclino. Lari non azzarda nulla, non si sbilancia, ma in una provincia dove nel giro di un anno il numero dei pentiti è triplicato e gli imprenditori hanno cominciato ad abbattere il muro dell’omertà, un pizzico di fiducia è d’obbligo.
Peraltro, mai come adesso cosa nostra palermitana è in crisi, dopo l’arresto di Lo Piccolo. Una mafia alle corde, mentre di pari passo cresce il clima di consenso della società civile nei confronti dei magistrati.
Ma occorre proseguire su questa strada, ciascuno deve fare la propria parte a cominciare dalla politica.