Notiziario di Mercoledì 23 Agosto 2006
Torna in primo piano la questione rifiuti ad Agrigento. A rischio l’accordo faticosamente raggiunto tra le parti per bloccare il pagamento della seconda e terza rata della tariffa. E questo perché la Montepaschi non avrebbe ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte della società d’ambito Gesa Ag2 che oggi si difende con il suo presidente Massimo Muglia che potrebbe non essere riconfermato alla guida della società. Il servizio.
Si tinge di giallo la vicenda delle maxibollette sui rifiuti. La Montepaschi Serit, la società concessionaria della riscossione, ha rivelato che nei propri uffici non è arrivato alcuna richiesta formale di sospensione della seconda e terza rata. Stando così le cose, il patto siglato tra Comune, Ato , chiesa e parti sociali che prevedeva il pagamento della sola prima rata ed un aumento massimo del 20 percento rispetto all'importo del 2004, si trasforma in un contenitore di parole: un bluff insomma che nebulizza gli annunci del maggio scorso miranti ad avere un effetto valium sul nervosismo crescente dei contribuenti agrigentini. Per piazza il compito di trasmettere alla Serit la direttiva ufficiale di sospensione delle seconda e terza rata spettava all'Ato mentre i sindacati parlano di mancanza di rispetto per i cittadini e si dicono pronti a scendere in piazza per far osservare i contenuti dell'intesa raggiunta a suo tempo, ritenuta irrinunciabile ed insostituibile. Ma perchè l'Ato non ha inviato alcuna direttiva scritta alla Serit.
E intanto i consiglieri dell'Ulivo, hamel , lauricella e Licata tuonano contro il sindaco Piazza accusandolo di mettere in atto una condotta di reiterata falsità con il solo scopo di prendere in giro i cittadini e chiedono un incontro urgente fra le parti interessate per chiarire definitivamente i costi ed i tempi di pagamento del servizio di raccolta dei rifiuti per il 2005.
E sulla vicenda del caro rifiuti interviene anche il vice presidente del consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, per il quale è ormai svelato l’inganno: la bolletta della nettezza urbana va pagato per intero per responsabilità esclusiva del sindaco Piazza. Occorre rimarcarlo con forza, ribadisce Arnone: l’aumento della tassa lo ha deciso Piazza quando lo scorso anno non ha previsto in bilancio 5 milioni di euro che servivano quale contributo per il pagamento del servizio. Il comune di Agrigento, conclude Arnone, è in dissesto e a provocarlo sono state le due ultime amministrazioni comunali.