Notiziario di Mercoledì 16 Agosto 2006
Semplice temporale d’agosto o un anticipo dell’autunno caldo di sessantottiana memoria? Difficile dirlo. Decisive, comunque, le prossime settimane, quando l’attività politica riprenderà a regime. Per intanto, lui, Aldo Piazza, sindaco di Agrigento, si chiude in un silenzio assordante, preferendo non commentare né entrare nel merito del dibattito avviato dalle dichiarazioni di Lello Casesa, di Forza Italia, stesso partito del sindaco, secondo il quale se l’amministrazione comunale non sarà in grado di mantere il patto con i cittadini di ridurre la tassa sui rifiuti, sarebbe meglio dimettersi dalla carica di consigliere e andare al voto. Parole che hanno scosso la maggioranza di centro destra e non solo, parole che hanno diviso, ma che sostanziamente sono state condivise. Da parte sua, come detto, Piazza si è data la consegna del silenzio. Segno che ritiene la sortita di Casesa come un fuoco di paglia, come, appunto, un temporale d’agosto. Per intanto spazio al dibattito che oltre agli esponenti politici e ai partiti investe anche le forze sindacali. La Cgil, con Piero Mangione, auspica una giunta di unità cittadina per un programma minimo condiviso. Sarebbe dignitoso, prosegue, non annunciare improbabili futuri passi indietro, ma presentare le dimissioni collettive da parte della maggioranza ed affidare l’ordinaria amministrazione del comune a dei commissari. E’ impossibile non stigmatizzare il fatto, continua il sindacalista, che il consiglio comunale sia stato degradato a livello di un indecente cortile di comari. E tutto questo accade, prosegue, mentre addirittura il vice presidente del consiglio comunale chiama ancora in causa il procuratore della Repubblica su alcune vicende. Mangione conclude il suo intervento auspicando la formazione di una giunta di unità cittadina che chiuda la lunga fase dei veleni e del malgoverno ed apra una prospettiva di risveglio dello stato comatoso in cui si trova Agrigento.