Notiziario di Mercoledì 22 Marzo 2006
Imponevano il pizzo ad un commerciante: ben 1500 euro al mese per la protezione. Questo il contesto dell'operazione antimafia condotta nella notte dalla Mobile di Caltanissetta a Gela che ha portato all'emissione di 5 ordini di custodia cautelare. I provvedimenti riguardano: Marco Ferrigno, 35 anni, Salvatore Gravagna, di 24, operaio; Salvatore Romano, di 29, disoccupato; Francesco Greco, di 26 e Salvatore Tremi, di 35, tutti abitanti a Gela. Dalle intercettazioni emerge che Salvatore Gravagna, inteso "Totò u Catanisi" e Marco Ferrigno, chiamato "U cunigghiaru", sottoponevano il titolare di un ristorante al pagamento mensile di una somma di denaro. I componenti dell'organizzazione, che secondo gli inquirenti sarebbero legati a Cosa nostra gelese, si recavano inoltre quotidianamente a pranzo o cena, senza mai pagare. In particolare, Gravagna e Ferrigno si presentavano nel locale consigliando al titolare "di mettersi in regola" e alle sue giustificazioni basate sul fatto che c'é un periodo di crisi economica, replicavano che "i carcerati non sono morti". Per gli investigatori questa affermazione fa riferimento alla necessità della cosca di assicurare lo stipendio ai detenuti.