Notiziario di Martedì 21 Febbraio 2006

Luci ed ombre sulla sanità siciliana, in particolare su quella agrigentina. E per uno strano scherzo del destino i riflettori sono puntati sull'ospedale Giovannio Paolo II di Sciacca. Due i fatti del giorno: la notizia dell'apertura di una indagine per la morte sospetta di un pensionato, avvenuta domenica scorsa e l'inaugurazione di una foresteria destinata ai familiari dei pazienti fuori sede o a chi, comunque, deve usufruire delle prestazioni sanitarie.
Al momento c'è solo una denuncia presentata dai familiari e la decisione della Procura di disporre un esame autoptico sul cadavere. Ma saranno le indagini a stabilire se la morte di Vincenzo Liuzza, agente di polizia in pensione, deceduto domenica scorsa a 59 anni per un infarto, possa essere classificata come un caso di malasanità. La vicenda è venuta fuori stamane la con denuncia presentata alla procura di Sciacca dai familiari dell'uomo i quali chiedono di accertare eventuali responsabilità del personale dell'ospedale di Sciacca. Qualche giorno prima di morire, infatti, Vincenzo Liuzza si era recato al pronto soccorso, accusando un malessere. Gli accertamenti ai quali l'uomo si è sottoposto, tra cui un elettrocardiogramma, avrebbero però dato esito negativo. Domenica sera, però, la tragedia: l'uomo è morto dopo essersi sentito male mentre seguiva la messa nella chiesa del quartiere Perriera. Ora la vicenda è finita all’attenzione della magistratura, che come impone la procedura, ha già disposto l’autopsia sul corpo dello sfortunato ex poliziotto, molto noto a Sciacca per avere prestato servizio per un lungo periodo presso il locale Commissariato. Questo nuovo episodio, che deve naturalmente essere ancora chiarito, si collega alla vicenda del bimbo nato morto lo scorso 16 gennaio nel reparto di ostetricia e ginecologia, che ha fatto scattare un'inchiesta penale e una amministrativa. Al momento sono 11 i sanitari indagati, due dei quali allontanati dal direttore generale. E la notizia del caso del pensionato morto e della nuova inchiesta che coinvolge l'ospedale di Sciacca ha rovinato in parte la festa per l’inaugurazione del servizio di foresteria all’Azienda ospedaliera. ----- La sezione antidroga della Squadra Mobile di Agrigento ha arrestato, oggi, nel corso di un servizio di controllo del territorio, Ottavio Amico, 39 anni, sorpreso in flagranza del reato con 30 grammi di eroina pronta per essere spacciata. Nel corso di una perquisizione domiciliare, nell'abitazione dell'uomo, gli agenti hanno rinvenuto 10 dosi di droga già pronte per lo spaccio ed altre 10 in confezionamento. Gli agenti in pratica hanno fatto irruzione a casa di Ottavio Amico, al termine di un lungo servizio di pedinamento. Gli agenti infatti si sono insospettiti per il continuo andirivieni di noti tossicodipendenti nisseni nei pressi dell’abitazione dell'uomo, associato presso la casa circondariale di Caltanissetta. ---- Domani a Palermo è in programma una manifestazione regionale indetta dai sindacati per protestare contro la mancata stabilizzazione negli enti locali di 28 mila giovani precari. L'appuntamento è alle 15,30 davanti all'Assemblea regionale. Da Agrigento partirà alla volta del capoluogo regionale una folta delegazione di lavoratori precari impegnati negli Enti Locali. In una nota Ornella Vicari, responsabile diaprtimento mercato lavoro della Cgil di Agrigento, critica il governo Cuffaro per non avere mantenuto l'impegno assunto di stabilizzare i precari negli enti locali, attraverso il passaggio a 24 ore lavorative. La Cgil inoltre denuncia il comportamento del governo regionale che a giudizio di Vicari sta operando una palese discriminazione tra i giovani dipendenti dagli uffici regionali, stabilizzati a 36 ore settimanali e quelli degli enti locali. ------- Per lavori nei cantieri lungo la linea ferrata, dal 20 marzo al 7 aprile prossimi fra Gela e Canicattì, la circolazione dei treni sarà sospesa. I treni, nelle tratte interessate, saranno sostituiti con autobus. I mezzi effettueranno le fermate nei piazzali antistanti le stazioni interessate. La sostituzione di parte del percorso ferroviario con autocorse comporterà, tuttavia, il prolungamento dei tempi di viaggio, sia a causa della percorrenza stradale, superiore a quella ferroviaria, sia per permettere i necessari trasbordi. ------ Ha rivelato ai giudici di avere versato grosse somme di denaro ai boss della mafia di Bagheria ma le richieste di pizzo non le ha mai denunciate perché Michele Aiello ha detto non essere un eroe. Ho quattro figli, ha detto l'imprennditore della sanità privata accusato di associazione mafiosa e l'alternativa alla denuncia era una pistolettata, oppure chiudere tutto ed emigrare. Il manager ha risposto oggi per cinque ore alle domande del pm Michele Prestipino che lo ha interrogato in aula nell'ambito del processo sulla "talpe alla Dda" in cui è imputato insieme ad altre 13 persone fra cui il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. Aiello ha detto che pagava ai boss ogni anno 50 milioni delle vecchie lire. Dice di essere un imprenditore "vittima" di Cosa nostra, tanto che per l'acquisto di un albergo, trasformato in clinica, i boss gli hanno chiesto una tangente di 700 milioni di lire. Il Pm ha contestato ad Aiello di avere continuato a versare somme di denaro ai boss, anche dopo il suo arresto. La prendo come una battuta, ha replicato Aiello. ---- E passiamo alla giudiziaria. Non c'è stata alcuna irregolarità nella gestione della piscina comunale di Villaseta, ad Agrigento. E' quanto stabilito da una sentenza dei giudici della terza sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Antonia Sabatino, che oggi pomeriggio, dopo una breve camera di consiglio, hanno assolto, perchè il fatto non sussiste, il dirigente comunale Domenico Sinaguglia e i due rappresentanti della cooperativa Akraholiday, Giuseppe Trupia e Antonio Bruccoleri, che per anni ha gestito la struttura. Anche la pubblica accusa, rappresentata in aula dal PM Camillo Poillucci, lo scorso 2 febbraio, aveva chiesto l'assoluzione nei confronti dei tre imputati. Ad assistere gli imputati sono stati gli avvocati Arturo Bonsignore, Roberto Gambino, Fabio Camilleri e Rosa Salvago. Attendiamo il deposito delle motivazioni della sentenza per valutazioni più approfondite, ha commentato l'avvocato Arturo Bonsignore, subito dopo la lettura del dispositivo. La città e lo sport di Agrigento, ha concluso, devono molto a queste brave persone.

• Notiziario
• Speciali

• La Nostra Storia
• Frequenze e Copertura
• Recapiti
• Pubblicità