Notiziario di Mercoledì 14 Maggio 2003
Una mossa elettorale che fa il paio con le promesse di sanatoria sbandierate agli abusivi, nel corso di comizi, dal centro destra ed anche da esponenti del governo. Legambiente si scaglia contro la decisione di Fabio Granata, assessore regionale ai Beni Culturali, che due giorni fa, proprio ad Agrigento, presenziando ad una riunione del consiglio dell’Ente Parco, ha annunciato il blocco degli espropri nella zona “A” in attesa della redazione definitiva del piano particolareggiato. In una lettera aperta, gli esponenti ambientalisti, Giuseppe Arnone, Mimmo Fontana e Gaetano Gucciardo, si dicono delusi del comportamento di Granata del quale, scrivono, in passato abbiamo apprezzato molte sue iniziative e prese di posizioni, tanto da definirlo il migliore assessore regionale ai Beni Culturali della storia della Sicilia. La decisione di bloccare gli espropri, secondo i tre ambientalisti, sarebbe una resa dello stato e della regione innanzi agli abusivi. 15 anni fa, scrivono nella lettera, si decise di espropriare e di demanializzare l’intero perimetro dell’area per prevenire e sconfiggere l’abusivismo e contro le tentazioni di mettere mani ai vincoli. E non è fondata, sempre secondo gli ambientalisti, la tesi secondo cui gli espropri vanno bloccati in attesa della redazione del Piano del Parco, in quanto si tratta di due fatti distinti: da un lato i terreni dell’intero Parco devono essere tutti del demanio, dall’altro il piano ne dovrà definire modalità ed uso di destinazione. Inoltre occorre procedere entro quest’anno alla definizione di tutte le procedure di esproprio per evitare speculazioni su presunte priorità relative ai criteri adottati. Ma per Legambiente il blocco degli espropri va letto in funzione politico-elettorale. La riunione di due giorni fa, sostengono, coincide con una offensiva politica che AN di Agrigento ha lanciato per recuperare i rapporti con gli abusivi, dopo lo strappo con il movimento storico che ha deciso di scendere in campo, per le provinciali, con propri candidati e liste. Invitiamo pertanto Granata, concludono, a non confondere il suo ruolo istituzionale con quello di militante ed esponente di una forza politica sensibile, almeno ad Agrigento, alle istanze degli abusivi. Ma è dallo stesso Granata che arriva una forte bacchettata ai partiti della Casa delle Libertà e ad alcuni colleghi di Governo perché in campagna elettorale non facciano promesse di sanatoria. “Il rapporto Ecomafie di Legambiente, dice, che registra in crescita il fenomeno dell'abusivismo edilizio in Sicilia è un documento estremamente serio e che pertanto va preso in considerazione poiché si rischia di rallentare quel percorso intrapreso dalla Regione in direzione della riacquisizione dell'identità culturale e della propria immagine. E annuncia subito dopo le elezioni un vertice di maggioranza su questi argomenti con il coinvolgimento dell’Università e dell'associazionismo ambientalista, con la consapevolezza che su questo versante la Casa delle Libertà, conclude, non può né deve cedere a tentazioni di nuove sanatorie e parlare invece un linguaggio univoco di rigore.