Notiziario di Giovedì 13 Gennaio 2000

C'era nell'aria un'atmosfera solenne, stamattina, quando il Presidente dell'Ars ha fatto squillare il campanello annunziando che la 282° seduta dell'assemblea regionale siciliana era dedicata alla visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.Un'occasione particolare per rinsaldare il rapporto tra lo stato nazionale e la Sicilia, dove troppo spesso la latitanza di questo stato ha aperto la porta a drammi umani e sociali.Tempi lontani sembra assicurare Ciampi, oggi lo stato arriva per ricordare il " lucido sacrificio" di coloro che sono morti per la lotta contro la mafia e lo stato arriva, con il suo massimo rappresentante umano, per dare e chiedere fiducia a questa Sicilia che sembra aver fatto passo avanti, ma che ancora ha bisogno di altri slanci per superare i suoi limiti e ridare fiducia ai siciliani nel futuro.E i politici che aprono la pista al discorso del Presidente della Repubblica, insistono su questo doppio binario della necessaria e perseverante lotta contro la criminalità mafiosa e sulla necessità di partire dalle risorse del territorio isolano per costruire il tessuto produttivo che dia alla Sicilia lavoro e sviluppo.Si insiste molto sulla vocazione della Sicilia ad essere un ponte, non solo ideale e non solo per gli sbarchi di clandestini, tra l'europa e i paesi del nordafrica.A parlare prima di Ciampi sono nell'ordine: Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il Presidente della Provincia regionale di Palermo, Francesco Musotto, il Presidente dell'ars, Nicola Cristaldi e il Presidente della Regione, Angelo Capodicasa.Quest'ultimo ha molto insistito sui passi avanti fatti della Sicilia che finalmente ha impegnato tutti i finanziamenti europei, ma ha anche ricordato la necessità che il parlamento nazionale approvi subito la legge di riforma dell'ars per consentire ai Siciliani di eleggere direttamente il Presidente della Regione e formare governi stabili. Capodicasa ha chiesto anche a Ciampi che lo stato nazionale continui nella lotta alla mafia e che i vari uffici statali evitino nel rilascio delle certificazioni di loro competenza di seguire prassi formalistiche indifferenti alla esigenza di promuovere lo sviluppo economico dell'isola.Un invito che Ciampi ha ampiamente raccolto assicurando l'impegno dello stato nella lotta alla mafia, sostenendo che non a caso lui ha iniziato il suo viaggio in Sicilia con un omaggio alle vittime della mafia. Inoltre il Presidente della Repubblica ha auspicato la riforma elettorale della Sicilia. Quanto al discorso piu' squisitamente economico Ciampi ha detto che " non c'è spazio per recriminazioni o scarichi di responsabilità. Non mancano - ha sostenuto il Presidente - le risorse finanziarie, ma i progetti operativi. Dobbiamo dimostrare a noi stessi di essere capaci di scegliere e realizzare".Alla fine del discorso del Presidente della Repubblica, la sensazione che se ne ricavava è che il massimo rappresentante dello stato ha fiducia nella Sicilia e nei siciliani e che siamo noi a dover avere maggiore fiducia nelle nostra possibilità e nelle nostre risorse.E nel pomeriggio, la visita siciliana dal capo dello Stato, è proseguita con l'inaugurazione di una scuola dedicata a Don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia e con una sosta a Palazzo Steri, sede del rettorato. In onore del Presidente della Repubblica, è previsto, infine, per questa sera, un concerto al Teatro Massimo.La visita proseguirà domani, quando Carlo Azeglio Ciampi si trasferirà a Catania. Il primo incontro è previsto alle ore 10.30 in prefettura e, subito dopo, in Comune. Alle 11.30 il protocollo prevede una passeggiata fino alla Cattedrale dove ad accoglierlo sarà l'arcivescovo di Catania mons. Luigi Bommarito. Il capo dello stato, proseguirà, dunque, a piedi, fino all'Università dove sarà ricevuto dal rettore, prof. Rizzarelli. Carlo Azeglio Ciampi concluderà la visita in Sicilia, domani pomeriggio, quanto alle 18 partirà in aereo per fare rientro nella capitale.Sull'argomento domani la nostra emittente trasmetterà in video un ampio speciale

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