Notiziario di Martedì 12 Febbraio 2008
In apertura la situazione dell’ordine pubblico ad Agrigento, dopo i numerosi attentati registrati in provincia nelle ultime settimane. L’argomento oggi pomeriggio è stato al centro di una riunione straordinaria del Consiglio Provinciale convocato dal presidente Francesco Giambalvo. Presenti, tra gli altri, il prefetto Postiglione, il questore Di Fazio, i vertici delle forze dell’ordine. XXXXXXXXXX L'assessore regionale del Turismo, Dore Misuraca, ha disposto l'istituzione di 14 unità operative e nove "Servizi turistici regionali", che avranno sede in ogni capoluogo di provincia, per garantire la presenza e i servizi nel settore turistico in tutta la Sicilia. I servizi turistici regionali fungeranno da sportelli per le informazioni, per gli aggiornamenti delle pagine del sito web della Regione, per la promozione e la commercializzazione dei prodotti turistici locali, per l'assistenza ai visitatori, per la destagionalizzazione della domanda, per la promozione del soggiorno e per l'assistenza e consulenza agli operatori turistici pubblici e privati. XXXXXXXXX Sarà inaugurato dopodomani, a Menfi, il nuovo sportello dell'Agenzia delle entrate. Attivato grazie alla collaborazione tra il comune e l'ufficio delle Entrate di Sciacca, lo sportello consentirà di erogare i servizi dell'amministrazione finanziaria ai cittadini residenti nei comuni che fanno parte delle Terre Sicane (Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice), un bacino d'utenza che viene stimato in circa 30.000 utenti. XXXX Spettacolare incidente stradale, oggi pomeriggio, sulla strada statale 640 tra Canicattì e Racalmuto.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri intervenuti sul posto per i rilievi di rito, si sono scontrate un’automobile Mercedes, un autobus di linea e un autotreno. Ad avere la peggio, il conducente dell’autovettura, un 53enni di Canicattì che ha riportato gravi ferite. Per estrarlo dalle lamiere dell’autovettura è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
L’uomo è stato trasportato al’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove è adesso ricoverato in prognosi riservata.
XXXXXXXX Sette presunti fiancheggiatori del super latitante Giuseppe Falsone, e lo stesso numero uno di Cosa Nostra Agrigentina, sono stati rinviati a giudizio, stamani, dal Gup di Palermo Maria Elena Gamberini, con l'accusa di associazione mafiosa. Per i favaresi Pasquale Alaimo di 39 anni, Stefano Morreale di 35 anni, Antonio Vaccaro di 72 anni, il palermitano Ignazio Musso di 63 anni, l'agrigentino Martino Dino Vitello di 44 anni e i catanesi Pietro Iudicello di 57 anni e Francesco La Rocca di 69 anni, il processo, davanti alla seconda sezione del Tribunale di Agrigento, comincerà il prossimo 9 giugno. Gli altri 19 indagati dell'operazione antimafia "Camaleonte", dello scorso 6 marzo, hanno scelto invece il rito abbreviato. L'inchiesta, coordinata dai Pm della Dda Fernando Asaro e Costantino De Robbio, è scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati. Di Gati ha indicato la rete dei suoi ex fiancheggiatori, gli stessi che, poi, avrebbero favorito la latitanza del campobellese Falsone. I Comuni di Agrigento, Canicattì e Favara si sono già costituiti parte civile. XXXXXXX "Centinaia di strutture sanitarie private di Agrigento, pur avendo i requisiti per l'accreditamento, sono escluse dall'elenco regionale perché la verifica della loro idoneità è stata effettuata dopo i termini previsti dal decreto assessoriale". Lo dice in una nota Caterina Santamaria, segretario Confederale Cgil di Agrigento. "Tutto questo però è assurdo - continua - perché si tratta di strutture che, pur essendo idonee e avendo tutti i requisiti, sono penalizzate. Senza considerare le pesanti ricadute sul territorio di Agrigento e le centinaia di posti di lavoro a rischio". "Per questo chiediamo un incontro con l'assessore regionale alla Sanità - conclude l'esponente della Cgil - per poter chiarire e risolvere il problema". XXXXXXXXXXX E’ stata effettuata ad Agrigento una delle diciassette perquisizioni eseguite in Sicilia nell'ambito dell'operazione internazionale contro la pedofilia on line denominata 'Thai', coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa e scaturita da una serie di denunce presentate dall'Associazione Telefono Arcobaleno. La provincia maggiormente colpita è quella di Catania dove la Guardia di Finanza ha perquisito uffici e abitazioni di un geologo, un impiegato e alcuni commercianti. Anche a Caltanissetta e provincia sono state eseguite tre perquisizioni, una delle quali a carico di un componente delle forze dell'ordine. La Sicilia è la regione d'Italia nella quale si è avuto il maggiore numero di indagati nell'ambito della vasta operazione che ha portato all'esecuzione di cinque arresti e 110 perquisizioni.