Notiziario di Venerdì 18 Agosto 2006
All’ufficio tecnico comunale di Agrigento, a capo del quale da 2 giorni c’è l’ingegnere Giuseppe Principato, sono convinti di arrivare in tempo con l’appuntamento del 31 dicembre prossimo, ultimo giorno utile per istruire le 1.179 pratiche per la concessione della sanatoria edilizia. Domande in corso di esame e di definizione da parte del personale tecnico dell’unità creata all’interno del dipartimento. Istruire tutte le pratiche entro il termine del 31 dicembre, significherebbe procedere al rilascio della concessione edilizia, che i cittadini hanno l’obbligo di ottenere dal comune, senza far ricorso al cosiddetto silenzio – assenso. Procedura che consentirà di esaudire ogni richiesta, col rischio, secondo gli esperti, di dare vita ad un indiscriminato condono. Ecco perché anche il neo assessore regionale al Territorio e Ambiente, Rosanna Interlandi, dell’MpA, si è schierata contro l’ipotesi del silenzio – assenso, sollecitando i colleghi di giunta ad approvare, alla ripresa dell’attività politica all’Ars, un disegno di legge per prorogare di almeno sei mesi l’esame, da parte dei comuni, delle 90 mila domande di condono. Tra le norme del disegno di legge, la Interlandi propone anche una sorta di riapertura dei termini per accedere alla sanatoria. Chi non ha fatto in tempo a presentare la richiesta due anni fa, in pratica, può farlo adesso, a patto che l’abuso sia stato realizzato entro il termine previsto dalla legge varata nel 2003 dal Governo Berlusconi. E la proposta di evitare il silenzio – assenso piace agli ambientalisti. Giuseppe Arnone, responsabile nazionale antiabusivismo di Legambiente, invita il presidente della Regione Cuffaro a sostenere l’iniziativa dell’assessore Interlandi per porre fine, sostiene, alla politica dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia non accorgendosi che i Comuni non stanno esaminando le pratiche di sanatoria per far sì che decorrano i termini e dunque si faccia ricorso al silenzio – assenso. Da parte sua Domenico Fontana, presidente regionale di Legambiente, chiede di fornire ai comuni strumenti economici e risorse umane per saminare le pratiche entro i termini di legge. Ad Agrigento, come detto, le domande sono 1179, nell’intera provincia sono complessivamente 6846. Pratiche contenenti elaborati tenici, perizie giurate, nulla osta, certificati di idoneità e altri documenti, accatastate al terzo piano dell’ex Tribunale, dove oggi ha sede l’ufficio tecnico del comune.