Notiziario di Sabato 24 Giugno 2006
Una nuova ondata di sbarchi, ben cinque nelle ultime ore, ha fatto scattare l'emergenza clandestini a Lampedusa, con il Centro di accoglienza nuovamente al collasso. Nella struttura si trovano in questo momento circa 500 immigrati e altri stanno per arrivare. La prefettura di Agrigento sta già studiando un piano di evacuazione, con un ponte aereo che dovrebbe scattare nelle prossime ore. Il primo arrivo, che è anche quello numericamente più massiccio, si è registrato alle 4 di stanotte: un barcone con 170 persone, tra cui 12 donne, è riuscito ad approdare direttamente in porto. Gli extracomunitari, apparsi particolarmente provati, hanno raccontato di avere affrontato una traversata di quattro giorni in mare, senza cibo né acqua. Alcuni di loro sono stati accompagnati al Poliambulatorio dell'isola per essere sottoposti a controlli medici. Altri 28 clandestini, a bordo di un gommone, sono stati soccorsi all'alba da una motovedetta della Guardia Costiera, mentre si susseguivano le segnalazioni di altre barche in arrivo. Le motovedette della Guardia di Finanza hanno recuperato complessivamente 145 immigrati, tra cui dieci donne una delle quali in avanzato stato di gravidanza, avvistati su due imbarcazioni da un elicottero del comando aeronavale delle Fiamme Gialle e dalla nave "Spica" della Marina Militare. Mentre le unità della Guardia di Finanza rientravano in porto, quelle delle Guardia Costiera prendevano nuovamente il largo per soccorre un altro gommone con una trentina di immigrati. Ma il bilancio degli arrivi appare per il momento provvisorio e rischia di essere aggiornato di ora in ora.
Intanto si è conclusa la missione di una delegazione del comitato per la prevenzione della tortura del consiglio d’Europa in alcuni centri di permanenza temporanea, tra cui quello di Lampedusa. I componenti della delegazione hanno redato un documento finale nel quale si definiscono globalmente soddisfacenti le condizioni dei centri, sia pure con una serie di "carenze" ancora da superare, come la qualità delle traduzioni, che spesso non permette una comunicazione veloce ed efficace con gli immigrati, l'inadeguatezza di alcune strutture e la presenza di procedure di controllo troppo intrusive, come l'uso di telecamere in un dormitorio. La delegazione è stata ricevuta dal Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, che ha ringraziato il comitato per il lavoro svolto, impegnandosi a rimuovere le inadeguatezze.