Notiziario di Martedì 9 Maggio 2006
E cambiamo argomento, occupiamoci dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nella tarda mattinata di oggi, a Montecitorio, riunito in seduta congiunta, cominciato il secondo scrutinio. Il quorum richiesto è di 2/3 pari a 673 voti. Al momento pare che non ci sia accordo tra le due coalizioni sul nome di Giorgio Napolitano, anche se l'Udc appare più possibilista rispetto a Forza Italia e An. Da parte sua il Movimento per l'autonomia, attraverso il suo leader Raffaele Lombardo, ha annunciato che i sette parlamentari, tra cui l'agrigentino Roberto Di Mauro, non voteranno scheda bianca e nemmeno per il senatore a vita Giorgio Napolitano. Dunque si prevedono tempi lunghi per conoscere il successore di Ciampi, un presidente amato dagli italiani e anche dagli agrigentini. Durante il suo settennato Ciampi è stato due volte ad Agrigento. Ripercorriamo i due viaggi in questo servizio.
Un amore lungo e intenso quello tra la città di Agrigento e l’ormai ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Due le visite che hanno lasciato un profondo segnale di speranza e rinascita. La prima informale, l’8 giugno del 2000 che rappresenta una data storica per l’intera comunità europea allorche con il presidente della repubblica federale Tedesca, Joannes Rau, firmò quella che sarà ricordata come la "Dichiarazione di Agrigento" cioè quel progetto che prevedeva un Europa più grande e più unità. Progetto divenuto realtà tre anni dopo con il trattato di Roma. L’accordo tra i due capi di Stato, giunti in città in compagnia delle rispettivi consorti, fu sancito con la suggestiva visita alla Valle dei Templi considerata da Ciampi "testimonianza incancellabile della centralità della Sicilia nella storia della civiltà europea".
Più intensa e ricca di appuntamenti invece la seconda visita. Ciampi e la signora Franca giunsero in città, dopo essere stati a Palermo, la sera del 10 febbraio del 2003. Ad attenderli un bagno di folla. Una visita di due giorni nel corso della quale il capo di stato incontrò prima l’arcivescovo Ferraro in Prefettura e poi i rappresentanti istituzionali al Teatro Pirandello. Un discorso forte e incoraggiante quello pronunciato da Ciampi il quale indicò la strada maestra per lo sviluppo della provincia che passa, aveva detto, attraverso lo sfruttamento delle risorse naturali. La cerimonia si concluse con la consegna delle onorificenze allo scrittore empedoclino, Andrea Camilleri, padre del commissario più famoso d’Italia, nominato grande ufficiale, all’attore Luca Zingaretti nominato cavaliere al merito della Repubblica e al vice questore Michele Moretti, che nel settembre del 2002 salvò alcuni extracomunitari naufragati al largo delle coste di Realmonte. La giornata agrigentina di Ciampi si concluse a Racalmuto con la visita al ristrutturato teatro Regina Margherita, rimasto chiuso per più di 40 anni e inaugurato proprio da Ciampi. Ecco come si congedò Ciampi alcuni minuti prima della sua partenza.