Notiziario di Martedì 9 Maggio 2006
Per la quarta volta in sette giorni, Bernardo Provenzano è comparso nuovamente in veste di imputato davanti ai giudici, collegato in videoconferenza dal carcere di Terni. Il boss ha presenziato all'udienza apertasi poco prima delle 16 davanti alla Corte di Assise di Appello di Palermo, per il processo riguardante una cinquantina di omicidi di mafia. Davanti alla Corte presieduta da Giovanni Miccichè, ex procuratore di Agrigento, Provenzano ha rifiutato di essere ripreso da tv e fotografi. Ieri il capomafia aveva assistito sempre in videoconferenza all'udienza del processo "Grande Mandamento", relativo alla rete di fiancheggiatori della sua latitanza. E intanto hanno terminato di lavorare e hanno lasciato la masseria di contrada Montagna dei Cavalli, dove è stato arrestato il boss, le due ruspe dei vigili del fuoco. Per una decina di giorni le ruspe guidate dai pompieri con l' ausilio degli agenti della polizia di stato, hanno scavato attorno alla masseria alla ricerca di eventuali cunicoli. All'interno del covo sono stati trovati numerosi maglioni di cashemir, camicie firmate e scarponi di trekking.