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Notiziario di Sabato 22 Aprile 2006

Sono iniziate le riprese per la realizzazione di un film documentario sulla vita del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 in un agguato sulla statale 640 Agrigento - Caltanissetta in contrada Gasena. Il film-documentario è stato voluto dalla Regione Siciliana che lo ha interamente finanziato mentre le riprese e la regia sono curate dalla rete satellitare di Rai Educational. L'attore protagonista che interpreta la figura di Rosario Livatino è Francesco Giuffrida, volto noto degli schermi televisivi perché impegnato nella serie Carabinieri in onda su Canale 5. Il documentario conterrà interviste del padre del magistrato. Il film dovrebbe essere pronto il prossimo autunno. ---- Beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati in provincia di Caltanissetta. I provvedimenti, emessi dai tribunali di Torino e Caltanissetta, sono stati eseguiti dagli uomini della Compagnia della Guardia di finanza di Gela e del Gico della Finanza. L'operazione ha colpito le ingenti disponibilità patrimoniali sia di Salvatore Iocolano, presunto boss della Stidda gelese, sia di Francesco Sorce, noto imprenditore del Vallone, recentemente coinvolto nell'operazione "Urano". ----- Un vero tesoro, non ancora quantificato. Migliaia di banconote trovate dentro un sacchetto nel covo in cui martedì 11 aprile è stato arrestato il boss Bernardo Provenzano. La scoperta è avvenuta questa mattina durante i controlli che da ormai da quasi due settimane vengono compiuti dagli esperti della Polizia e della Scientifica. Terreno e casolare controllati palmo a palmo, centimetro per centimetro con apparecchiature sofisticate. L'esatta cifra non è stata ancora definita perché le banconote, che sono arrotolate in grossi cilindri, sono state inviate nei laboratori della scientifica per rilevare eventuali impronte digitali. Ma si parla di migliaia di euro. Il boss, subito dopo l'arresto, era stato trovato in possesso di diecimila euro. Erano nascosti nel pannolone che Provenzano indossa a causa dell'intervento alla prostata a cui é stato sottoposto nel 2003 a Marsiglia. Le banconote furono trovate dagli agenti della polizia penitenziaria all'ingresso del vecchio capomafia nel carcere di Terni dove si trova rinchiuso sottoposto al regime del 41 bis. Adesso un nuovo tesoro del boss è stato scoperto durante le perquisizioni. Stamani la polizia scientifica ha consegnato ai magistrati l'elenco degli oggetti trovati fino ad ora nella masseria. E intanto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ha rivelato, parlando a Verona alla manifestazione in ricordo delle stragi del 92 che si concluderà il 23 maggio a Palermo, alcuni particolari della cattura del boss. A portare i poliziotti al covo di Corelone sono stati dei piccoli indizi: come un sacchetto del supermarket, uscito dalla casa di famiglia di Provenzano e finito, dopo una settimana, nelle mani di un fiancheggiatore. E ancora una fontana e una ciotola. Piccoli indizi che messi assieme hanno formato il puzzle della cattura del superboss. E Grasso si dice soddisfatto anche della sentenza emessa dai giudici della Corte d'assise d'appello di Catania al processo per le stragi del 92. Confermati i 13 ergastoli ai boss di Cosa Nostra. La lotta alla Mafia non finisce con questa sentenza, né con l'arresto di Provenzano, commenta il superprocuratore antimafia che non ha voluto parlare di vittoria dello Stato, ma solo di un importante successo. ------- Obbliga la figlia a seguirla al suo paese per allontanarlo dal findanzato tedesco. Protagonista un cinquantenne di Palma di Montechiaro, ma da anni residente in Germania, denunciato a piede libero per il sequestro della figlia ventenne. L'uomo, per allontanarla da un fidanzato che non gli era gradito, avrebbe obbligato la ragazza a seguirlo sino a Palma di Montechiaro, nella convinzione che allontanando i due ragazzi, il loro amore avrebbe avuto termine. E così martedì scorso ha imbarcato sulla macchina la figlia ed è tornato nel suo paese natale dove è rimasto ospite di parenti. La ragazza, che non era reclusa, nonostante venisse tenuta priva di denaro e telefonino, è comunque riuscita a contattare il suo ragazzo che ha denunciato il fatto alla polizia tedesca. Domani la ragazza prenderà un aereo per tornare in Germania. ------- Gli agenti della Digos di Agrigento stanno indagando sulla regolarità della graduatoria per l'assegnazione delle case popolari gestite dall'Iacp di Agrigento. A dare il via alle indagini alcune segnalazioni fatte da aspiranti inquilini degli alloggi. La vicenda è riesplosa nei giorni scorsi con l'avvio dei primi sgomberi di alcuni alloggi popolari di Fontanelle occupati abusivamente da famiglie indigenti. I poliziotti in questi giorni sono andati negli uffici dell'Ausl 1 dove gli aspiranti inquilini hanno presentato la documentazione attestante la presenza nel nucleo familiare di persone disabili. Presenza che da diritto a far aumentare il punteggio che abilita alla concessione dell'appartamento da parte del Comune. Gli agenti hanno anche interrogato alcuni funzionari degli enti chiamati a gestire l'assegnazione degli alloggi e alcune persone che quegli stessi alloggi vorrebbero ottenere. ------ Ci sarà anche una rappresentanza della famiglia del piccolo Tommaso Onofri lunedì prossimo, a Canicattì, in occasione dell'inaugurazione del murales dedicato a Giovanni Paolo II. Una scena è dedicata al ricordo del piccolo Tommy, del cui sequestro e uccisione è indiziato un manovale agrigentino. Ad annunciare la presenza di un rappresentante della famiglia Onofri è Raoul Gavazzi, responsabile dell'associazione "Puzzle" che promuove l'evento. L'autore dei dipinti, Calogero Costanza, ha voluto inserire Tommy accanto all'effigie del giudici Saetta e Livatino, uccisi dalla mafia. La cerimonia "Koloriamo insieme il ricordo" è in programma lunedì alle 18,30.
 
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