Notiziario di Martedì 13 Dicembre 2005
Stavano preparando una nuova guerra di mafia. I carabinieri li hanno fermati in tempo in quello che è stato chiamato il blitz di Santa Lucia. Le sirene delle gazzelle di 170 carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta e della compagnia di Mussomeli sono risuonate, nel cuore della notte, nel cosiddetto triangolo della mafia, Milena, Montedoro, Campofranco per eseguire 20 ordinanze di custodia cautelare proposte dal procuratore della Dda di Caltanissetta, Francesco Messineo e dall’aggiunto Renato Di Natale e firmate dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Fabrizio Nicoletti. Tra le persone raggiunte dal provvedimento giudiziario i capi dei clan locali, uno dei quali secondo i carabinieri, si apprestava a tentare una scalata per il predominio sugli altri gruppi. Tra gli arrestati Francesco Randazzo, Giuseppe e Gioacchino Cammarata, Gioacchino Arnone e Michele Falletta di Milena, Calogero Falcone, 39, di Montedoro e Lorenzo Schillaci, di Campofranco. Le indagini hanno fatto luce anche sulle estorsioni che venivano controllate dai mafiosi. Ed è emerso, in questo ambito, anche il sequestro di una delle vittime del 'pizzo', che fu condotto davanti ad un boss e costretto con le armi puntate alla testa a inginocchiarsi e a chiedere scusa per aver fatto una certa resistenza a pagare la tangente. I carabinieri hanno effettuando anche una trentina di perquisizioni in abitazioni e aziende agricole della zona. Abbiamo sventato l'inizio di una faida nel clan del Vallone nisseno, ha commentato il procuratore Messineo, grazie anche a un canale di collaborazione aperto da alcuni commercianti, un canale che sicuramente sfrutteremo in futuro per altre inchieste. Un fatto importante la collaborazione dei commercianti, prosegue Messineo, per il quale si avvicinano sempre più alle forze dell’ordine per non subire soprusi dalla mafia. ---------- Anche oggi si sono appresi altri particolari della collaborazione di Francesco Campanella, ex presidente del consiglio comunale di Villabate, arrestato a gennaio per mafia e da alcuni mesi collaboratore di giustizia. Campanella è l’uomo che fornì a Bernardo Provenzano il documento d’identità falso per andare a Marsiglia a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Oggi al processo sulle talpe alla Dda, in cui è imputato il presidente della Regione Cuffaro, è saltato fuori il verbale in cui Campanella rivela i particolari del "divorzio politico" tra Clemente Mastella e Salvatore Cuffaro e il passaggio nel 2000 dell'attuale governatore dal centrosinistra alla Casa delle Libertà. Parla di numerose telefonate di Mastella che non riusciva a rintracciare Cuffaro dal quale voleva sapere del suo passaggio dall’Udeur al centro destra. Campanella riferisce che Cuffaro gli disse che alla Regione si stava cambiando maggioranza e che si stava lavorando per formare il Governo Leanza. Campanella ricorda di avere tentato di far fare pace ai due politici, ma,a suo giudizio, Cuffaro aveva già fatto l'accordo con Berlusconi per essere candidato Presidente della Regione. ----------- Il consiglio comunale di Aragona ha approvato ieri sera, grazie ad una maggioranza trasversale, ha approvato la delibera con la quale viene affidato il servizio idrico e fognario alla società Voltano SpA per i prossimi 30 anni. Per il capogruppo dei DS, Giovanni Lattuca, si tratta di un grave fatto che avrà conseguenze sul bilancio comunale e soprattutto per le famiglie che si vedranno aumentare il canone idrico. Si tratta, continua ancora Lattuca, di una vera e propria svendita avvenuta prima ancora che siano resi certi i compiti, le funzioni ed i servizi da rendere dell'Ato Idrico Agrigento. Il valore del contratto è stato stabilito in 834.000 euro. ------ Legambiente-Sicilia chiederà al Commissario dello Stato di impugnare le norme approvate dall'Ars in materia di riordino urbanistico. Con una serie di emendamenti, infatti, si legge in una nota dell’associazione, l’Ars ha ulteriormente scardinato il sistema normativo in materia urbanistica, principalmente per estendere il condono edilizio agli edifici realizzati in aree sottoposte al vincolo, non contemplato dalla legge nazionale, e per ampliare il regime delle deroghe in zona agricola. Per Legambiente "grazie alla manovra saranno ripescate quelle domande di condono edilizio respinte dai Comuni perché riferite ad edifici non residenziali di grosse dimensioni o perché gli abusi erano stati commessi su aree soggette a vincoli idrogeologici, paesistici e ambientali.