Notiziario di Martedì 18 Maggio 2004
Ha vinto la battaglia perché ad Agrigento fosse costituita l’associazione antiracket. Ed anche quella contro l’indifferenza delle istituzioni. Da oggi, per lei, per Silvana Gatto, vittima dell’usura, presidente dell’associazione Ciro Lomastro, si apre un fronte di lotta a livello nazionale. Ha deciso di impugnare dinanzi al TAR del Lazio il decreto con il quale, di recente, sono stati nominati i componenti del comitato nazionale di solidarietà delle vittime delle estorsioni e dell’usura. Nomine che, secondo quanto prevede il regolamento, devono obbedire al criterio della rotazione. Ed invece da 5 anni, esattamente dal 99, i componenti sono sempre gli stessi. E così da Agrigento, parte la clamorosa richiesta di sospensione immediata del decreto e l'annullamento dell'attuale comitato perché costituito in contrasto con quanto sancito dall'articolo 19 della legge 44/99. Secondo il legale dell'associazione, l’avvocato Giuseppe Barone, la legge stabilisce, infatti, il principio della rotazione dei membri dei quali sei designati dal Cnel e sei nominati dal ministro degli Interni in rappresentanza delle associazioni antiracket e antiusura. “La norma del legislatore, aggiunge Barone, stabilisce che le nomine avvengono ogni due anni assicurando la rotazione tra le diverse categorie, ma la composizione del Comitato di solidarietà è immutata dal '99”. Il ricorso è stato notificato oltre che al ministro degli Interni Pisanu, al commissario straordinario Ferrigno e a tutti i componenti dell'attuale comitato. Una mossa, quella avviata da Silvana Gatto, che dovrebbe provocare molto rumore a livello nazionale, in un quadro, però, di assoluta unità di intenti tra le diverse associazioni antiracket impegnate in una battaglia a volte davvero impari contro un fenomeno ancora difficile da scardinare.