Notiziario di Giovedì 17 Aprile 2003
Al via oggi i riti del triduo pasquale: tre giorni durante i quali la Chiesa e i fedeli ricordano i momenti della passione del Cristo, la sua morte per giugere alla risurrezione. E mentre stamani in cattedrale l'arcivescovo Carmelo Ferraro, insieme al clero agrigentino ha celebrato la funzione della benedizione degli oli che saranno utilizzati durante l'anno per il battesimo, la cresima e l'unzione dei malati. Gli avvenimenti principali dei momenti del dolore di Gesù di Nazaret saranno ripercorsi dalla chiesa agrigentina, che stasera celebrerà la Missa in coena Domini, in ricordo appunto dell'Ultima cena e dell'istituzione dell'Eucarestia, accompagnata dal rito della lavanda dei piedi. In serata in tutte le parrocchie con l'adorazione eucaristica si veglierà fino a notte alta, in ricordo della veglia di Gesù nell'orto degli ulivi. In molti paesi sarà possibile visitare li “sapulcra”, realizzati con il grano addobbato dai fiori, simbolo cristiano del seme che muore e che rinasce (chiaro riferimento alla morte e risurrezione). Da domani invece i paesi della provincia ricorderanno il viaggio di Gesù al Calvario secondo le proprie tradizioni, alcune peraltro molto particolari e coinvolgenti, con il toccante incontro della Madonna con il figlio carico della croce, o la messa in scena con costumi dell'epoca, i tradizionali lamenti del Signore morente, poi la deposizione e il saluto al corpo nelle Vare. In molti paesi importante il ruolo delle Confraternite durante la via crucis e nelle funzioni del Venerdì santo: Ad Agrigento sono due, antichissime, la Confraternita dell SS. Crocifisso e quella di Maria SS. Dei sette dolori. , dell'Addolorata ad Alessandria. Del SS. Crocifisso e dell'Addolorata a Cianciana, ma di antichissima tradizione anche le confraternite di Casteltermini, Sciacca, Raffadali, Licata. E se per il sabato sera sono previste le messe della risuscita, in alcuni paesi sono in programma celebrazioni particolari, due su tutte gli archi di pane a San Biagio Platani che addobbano il corso principale con vere e proprie sculture artistiche realizzate con cereali e vegetali, e le statue del Cristo e dell'arcangelo Michele realizzate ogni anno a Ribera dagli uomini e quella della madona preparata dalle donne.