Notiziario di Martedì 1 Aprile 2003
Tre pregiudicati di Catania sono stati arrestati da agenti del commissariato di polizia di Sciacca, con l’accusa di essere coinvolti in alcuni furti di prodotti ittici effettuati nell’Agrigentino. In manette sino finiti Pietro Battaglia di 61 anni, Antonio Benedetto Battiato di 25 e Giovanni Fisichella, di 53. Gli arresti, avvenuti la notte scorsa nel capoluogo etneo, fanno seguito ad altri quattro effettuati recentemente dalla polizia nei confronti di altri pregiudicati catanesi. In particolare lo scorso 20 novembre venivano arrestati Francesco Chiarenza, Gaetano Fisichella e Angelo Battiato, mentre Pietro Fisichella solo una settimana dopo si costituiva alla casa circondariale di Sciacca. Le indagini hanno preso origine da un furto di circa un migliaio di latte di acciughe salate e di altri prodotti, effettuato un anno e mezzo fa a Sciacca ai danni di una industria ittica conserviera. Per portarsi via i prodotti, i ladri rubarono pure un autocarro, poi ritrovato. Le indagini degli agenti del commissariato di Sciacca consentirono di rilevare un’impronta sul camion e da essa fu possibile risalire al presunto autore del furto ed ai suoi complici, tutti arrestati lo scorso mese di novembre. Dalle ulteriori indagini sarebbero emerse prove in ordine al coinvolgimento nei furti di altre persone. Da qui i tre nuovi provvedimenti restrittivi eseguiti nella notte a Catania. Secondo l’accusa, i tre finiti in manette facevano parte di un'organizzazione specializzata nel furto di prodotti ittici. Ognuno nella banda aveva un ruolo ben definito: c’era chi era specializzato nel compiere i furti e nell’individuare la merce migliore da piazzare, chi procedeva al suo trasporto e chi aveva il compito di immettere i prodotti rubati sul mercato. Inoltre, nei confronti di Antonino Benedetto Battiato gli inquirenti hanno acquisito prove su un suo coinvolgimento in un altro furto di notevole entità commesso in provincia di Enna. Anche in questo caso si tratta di prodotti alimentari per un valore superiore agli 80 mila euro. L’intera operazione è stata illustrata stamani al commissariato di Polizia di Sciacca dal dirigente e dal PM titolare dell’inchiesta.