Notiziario di Venerdì 9 Luglio 1999
Continua a far discutere la festa di San Calogero e se sia più o meno uno spreco il, tradizionale, lancio del pane al santo.Un gesto, questo di lanciare il pane, che va scomparendo, anche perché da tempo il clero agrigentino ha cercato di richiamare i fedeli ad una limitazione del particolare aspetto rituale della festa. Per quanti non lo sapessero infatti il santo Nero patrono della città di Agrigento viene seguito in processione dai fedeli che gli lanciano del pane benedetto ,sull'impulso della tradizione secondo la quale San Calogero visitava i malati di peste e avvicinandosi ad essi lanciava del pane per sfamarli. Un aspetto ripreso ogni anno su cui esistono diverse posizioni .A favore del tradizionale lancio del si esprimono oggi, in una lettera aperta ad un quotidiano, Salvo Castellano, Presidente dell'associazione culturale Fabrizio De Andrè, Tano Siracusa, direttore del Mensile Fuorivista e Maurizio Masone Presidente del centro culturale Pier Paolo Pasolini." Fra lo stupore, la delusione e la rabbia generale, domenica scorsa - scrivono i tre - l'uscita di San Calo dalla chiesa non è stata festeggiata con il tradizionale lancio del pane. Come dire non è stata festeggiataPronta la replica di Monsignor Li Gregni, che sostiene che il ridimensionamento del lancio del pane è avvenuto senza alcuna costrizione. " Questa è maturità - dice il sacerdote - che consente di ripristinare il culto del santo. Nessuno ha il diritto di strumentalizzare una festa religiosa a fini Folkloristici". Dopo l'ennesima polemica quindi la parola passa domenica prossima agli agrigentini che decideranno come comportarsi nel corso della consueta processione.
