Notiziario di Sabato 15 Marzo 2008
In primo piano la cronaca, con il tragico incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di oggi in contrada Calcarelle, ad Agrigento. La vittima è una giovane studentessa di 16 anni, di Favara, Bruna Bennardo, morta sul colpo nello scontro con un’auto e un furgoncino. La ragazza era alla guida di uno scooter, a bordo del quale c’era anche una compagna di scuola che è adesso ricoverata in gravi condizioni al San Giovanni di Dio. Ma non sarebbe in pericolo di vita.
Sedici anni e tanta voglia ancora di vivere, spezzati in un’anonima e pericolosa strada di Agrigento: quella di contrada Calcarelle, zona bassa della città. La morte s’è portata via oggi, poco dopo le 14,10, una ragazza di Favara, Bruna Bennardo, 16 anni, deceduta a seguito di un incidente stradale. La giovane era alla guida di uno scooter 125. Con lei, a bordo, sulla sella, anche un’amica, una compagna di classe. Le due giovani erano appena uscite da scuola, dall’istituto professionale Enrico Fermi, e stavano facendo rientro a casa. Lungo questo tratto, già in passato teatro di altri incidenti, la tragedia. Bruna, per cause in corso di accertamento, avrebbe perso il controllo del mezzo, urtando drapprima una Toyota Yaris, che stava tentando di sorpassare e poi un furgoncino che proveniva dalla carreggiata opposta. Infine, è sbalzata per terra. Una tragica carambola di morte. Una morte orrenda: il parabbrezza, secondo quanto hanno accertato i sanitari, avrebbe reciso la carotide della ragazza. L’amica è stata trasportata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio. Secondo la diagnosi dei medici avrebbe riportato diverse fratture, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto dell’incidente si sono immediatamente portati gli agenti della squadra Antinfortunistica della polizia municipale e i carabinieri di Agrigento per i rilievi del caso. Diversi i punti ancora da chiarire, a cominciare se effettivamente il parabrezza del motorino abbia davvero provocato la morte della ragazza e se le due giovani indossassero al momento dell’incidente il casco. Secondo alcune testimonanze, inoltre, la moto pare fosse in fase di sorpasso ed aveva invaso la carreggiata opposta. Al di là della dinamica, però, resta la tragedia che spezza la vita ad una ragazza di 16 anni e che segna per sempre la famiglia di Bruna Bennardo.
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Totò Riina, trasferito ieri dal carcere milanese di Opera all'ospedale San Paolo di Milano per alcuni controlli diagnostici, questa mattina è stato dimesso dal reparto speciale per i detenuti che si trova in un'ala della struttura sanitaria. L'ex boss di Cosa Nostra, arrestato nel 1993, è rinchiuso dal dicembre 2003 nella casa di reclusione in regime di 41 bis e deve scontare una dozzina di ergastoli. Riina, 78 anni, soffre da tempo di problemi cardiaci e di altre patologie legate all'età. E proprio per effettuare alcuni accertamenti di routine è stato ricoverato in ospedale per 24 ore. La sua situazione non desterebbe preoccupazione.
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I carabinieri di Licata hanno sequestrato un chilo e mezzo di hashish rinvenuto all'interno del pullman di linea Palermo - Licata. Gli uomini dell'Arma, ieri sera, hanno ricevuto una telefonata anonima e all'ingresso di Palma di Montechiaro hanno fermato l'autobus, a bordo del quale si trovavano 36 persone. Perquisito il mezzo, i militari hanno sequestrato la droga che si trovava in un borsone e portato in caserma un pregiudicato di Licata che è stato poi rilasciato.
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Commenti e reazioni al decalogo presentato dal presidente di Confindustria Sicilia, Ivan lo Bello, per il rilancio dell'economia dell'isola e proposto ai candidati alla presidenza della Regione. Gli industriali hanno chiesto alla politica di raccogliere i segnali d’innovazione e la voglia di modernità che - dicono - emerge dalla società siciliana e di affrontare con decisione i nodi strutturali che, secondo Confindustria, impediscono alla regione di fare un importante passo avanti. Prima di tutto gli industriali chiedono l'avvio di una politica per le imprese, la semplificazione amministrativa, un adeguato piano della formazione professionale e interventi nel campo dell’energia, con l’approvazione di un Piano energetico regionale. Maggiori reazioni ha provocato il punto del decalogo lanciato dagli industriali che, per il rilancio dell'economia siciliana, propongono interventi strutturali volti al potenziamento del sistema gas e alla realizzazione degli impianti di rigassificazione. E ancora una volta l'argomento rigassificatori divide la politica. Da una parte si registra, infatti, l'intervento favorevole del viceministro per lo sviluppo, Sergio D'Antoni, secondo cui occorre puntare ai due impianti previsti a Priolo e Porto Empedocle, o almeno a uno dei due, per garantire una sufficiente produzione di energia; dall'altra l'assessore regionale al territorio e ambiente, Rossana Interlandi, contraria alla realizzazione dei rigassificatori, dal momento - dice - che la Sicilia non ha un deficit energetico. Gli industriali propongono, poi, interventi in materia di sicurezza e legalità, incentivi per le iniziative promosse da giovani che vogliano realizzare le loro idee imprenditoriali, un buon utilizzo dei fondi strutturali, la razionalizzazione della sanità ed interventi nell'ambito del sistema delle infrastrutture, con l’attuazione del piano dei trasporti e della logistica. Per rilanciare l'economia siciliana, infine, attenzione, secondo gli industriali, va posta su ricerca e innovazione, istruzione, turismo e cultura.
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Elezioni. Anche il Partito Democratico e Sicilia Arcobaleno, in due distinte manifestazioni, hanno aperto ad Agrigento la campagna elettorale.