Notiziario di Venerdì 29 Giugno 2007
Una fotografia dura ma reale quella scattata oggi dalla Corte dei Conti sulla realtà siciliana. Una sanità fuori controllo e un esercito di dipendenti regionali: questi, a giudizio dei giudici contabili, i punti critici emersi nell’annuale relazione sul rendiconto finanziario della Regione. E i giudici non mancano di bacchettare la Sicilia anche sulla gestione dei fondi europei. Immancabili le polemiche politiche: per il presidente della Regione, Cuffaro, i giudici avrebbero dovuto tenere conto del contesto siciliano nel mezzogiorno, mentre per i sindacati è la bocciatura del governo. Vediamo.
Troppi regionali e sanità spendacciona. Questa la fotografia della Sicilia scattata dalla Corte dei Conti nella tradizionale relazione per l'esercizio finanziario del 2006. Per la sanità la Sicilia spende circa sette miliardi e mezzo di euro, cioè il 54 per cento dell'intera spesa: una gestione quasi fuori controllo. Fatti i conti, a ciascun siciliano, neonati compresi, l'assistenza sanitaria costa 1.514 euro all'anno. Per una famiglia normale di quattro persone si impegnano dunque oltre seimila euro. Risorse impiegate, si legge nella relazione, in primo luogo per pagare 51.347 dipendenti delle Asl, esclusi i dipendenti dei Policlinici universitari. Ma vanno aggiunti 3.009 autisti per 270 ambulanze, undici per ambulanza, gestiti dalla Croce Rossa ma pagati dalla Regione. Inoltre, va calcolata una spesa ulteriore di 68 milioni per il personale e di cinque milioni circa per il parco mezzi. La lievitazione abnorme dei costi è dovuta inoltre al proliferare di convenzionamenti esterni. Interessano laboratori, case di cura ed emodialisi e hanno raggiunto la cifra di 1.536, ossia trenta per ogni centomila abitanti. In questo modo la spesa è arrivata a 124 milioni di euro a cui si aggiungono quelle non sempre giustificate per consulenti esterni ed esperti: sono 212 e costano quattro milioni e 300 mila euro. E sempre in tema di sanità va considerata anche l'enorme spesa farmaceutica: un miliardo e 300 milioni. Altro punto dolente i troppi dipendenti regionali: alla fine del 2006 erano 14.245 dei quali ben 2.150 dirigenti. E, come se non bastasse, la Regione si è fatta carico di molti altri "esterni", 4.715 che comprende istruttori, collaboratori e operatori. Poi ci sono altre 1.775 unità che vengono utilizzate in vari ambiti, dalla catalogazione alla protezione civile, alla Resais, una società che gestisce il personale di enti e aziende in esubero. E infine vanno considerati quattro dirigenti generali e 42 dirigenti. In tal modo il personale dipendente, interno ed esterno, della Regione sfiora la cifra record di 20 mila unità. La Regione diventa così il principale e più ambito datore di lavoro della Sicilia. Altra bacchettata: la Siclia, sempre secondo la Corte dei Conti, è tra le regioni del Sud che ha una maggiore dotazione di fondi europei ma è anche quella che spende di meno. Per il presidente della Regione Cuffaro, l'analisi precisa e dettagliata della Corte avrebbe richiesto una maggiore contestualizzazione con tutto l'assetto economico regionale e, ancor di più, con il più ampio 'sistema Mezzogiorno', di cui la Sicilia è asse portante. Commenti severi dai sindacati siciliani per i quali è l'ennesima conferma del fatto che si continua a non fare nulla per risanare il bilancio regionale e che i nodi strutturali restano irrisolti.