Notiziario di Martedì 12 Settembre 2006
Primo giorno di scuola tra disagi per gli alunni della scuola elementare Nuova Mannathan del Villaggio Peruzzo di Agrigento. Nonostante siano trascorsi già diversi mesi dalla chiusura di due aule per pericolo di crolli, alla ripresa delle lezioni la situazione non è migliorata. E proprio le condizioni della scuola sono all’origine della decisione dell’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Maria Pia Vita, di rimettere nelle mani del sindaco la delega all’Edilizia Scolastica. Una decisione al centro anche di polemiche politiche. Vediamo.
Avvio scolastico tra polemiche e situazioni paradossali. Al centro della politica agrigentina, il plesso del villaggio peruzzo la “Nuova Manhattan” di appartenenza al secondo circolo didattico Don Bosco. Le immagini che vi stiamo mostrando sono identiche a quelle girate lo scorso anno. Praticamente non è cambiato nulla. Le crepe sono evidenti e squarciano le pareti di due aule, che per il secondo anno consecutivo rimangono inagibili. Oggi sono riprese le lezioni, e non c’è l’ombra di manutenzione, ristrutturazione nell’edifio scolastico. I disagi nello svolgimento delle attività didattiche si moltiplicano visto l’aumento della giovane utenza. Non potendo contenere tutti, le insegnanti saranno costrette ad istituire il turno pomeridiano oppure, come l’anno scorso, a richiedere l’uso dell’oratorio della vicina parrocchia. L’Assessore comunale alla pubblica istruzione, Maria Pia Vita aveva interessato i funzionari responsabili del settore, ricevendo risposte evasive e fuorvianti. Da qui la decisione dell’assessore di rimettere la propria delega all’edilizia scolastica nelle mani del sindaco Piazza. Ciò, però non distoglierà l’interesse del vice sindaco Vita ai problemi della scuola. Sin da questa mattina ha fatto un sopralluogo tra gli istituti scolastici per attenzionare i problemi e valutare le possibili soluzioni. Intanto sulla decisione presa intervengono i consiglieri comunali dell’ulivo Hamel Licata e Lauricella, per i quali l’assessore Vita si vuole liberare dalle responsabilità, mantenendo solo l’impegno della pubblica istruzione. E commenti, non positivi, piovono anche sull’operato di tutta l’amministrazione che manca di coordinamento operativo ed è sempre tardiva rispetto alle emergenze. In tutto questo balletto, un fatto è certo. I tempi burocratici e politici non sono mai in sintonia con quelli della scuola.