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Tommy. San Biagio Platani chiede perdono alla famiglia Onofri. I familiari di Mario Alessi: "Per noi è morto, vogliamo l'affidamento di nostro nipote gravemente malato"
Notiziario di Lunedì 3 Aprile 2006


Mario Alessi, il manovale di San Biagio Platani, ritenuto responsabile del sequestro e dell'uccisione del piccolo Tommy, per la Giustizia era un soggetto spiccatamente pericoloso e per questo non doveva essere lasciato libero. E' quanto si legge nella sentenza emessa 6 anni fa dal Gip del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, che giudicò Alessi a proposito della violenza carnale ai danni di una ragazza di San Biagio. L'uomo venne condannato a sei anni di carcere con il rito abbreviato. Ma il Gip negò le circostanze attenuanti generiche paventando anche il rischio che potesse tornare a delinquere, come purtroppo è avvenuto. Intanto San Biagio Platani chiede perdono ai genitori del piccolo Tommaso Onofri. Tutto il paese ed anche i suoi familiari rinnegato adesso l'uomo, la sua compagna, anch'essa finita in manette, per l'orrore compiuto. Ieri sera in paese si è tenuta una fiaccolata riparatrice, alla quale hanno preso parte migliaia di persone. Il pensiero dei familiari di Mario Alessi è per il figlio, di appena 6 anni.
Vediamo un servizio e a seguire una riflessione dell'arcivescovo di Agrigento, mons. Carmelo Ferraro.
E a nome di tutti i siciliani esprime cordoglio alla famiglia Onofri il presidente della Regione, Totò Cuffaro. In questo mese trascorso invano, ha detto, abbiamo atteso, attimo per attimo e con il cuore in gola, sperando in quella lieta notizia che purtroppo non è arrivata. Un mostro è un mostro, ha proseguito Cuffaro, a prescindere dal luogo che gli ha dato i natali. Gli autori di questo esecrabile crimine non hanno nulla a che vedere con il volto onesto della Sicilia e dei siciliani. La stragrande maggioranza dei siciliani lavora onestamente, con sacrificio e dedizione, proprio per far crescere i propri figli nell'alveo di quei valori irrinunciabili che rimandano alla difesa della vita. Ma come hanno vissuto questa tragedia gli agrigentini? E quale è stata la loro reazione alla notizia che proprio un agrigentino si è macchiato di questo orribile crimine? Seguiamo.
"Tu sei padre, vergogna": così si legge su un cartello appoggiato a una rete a Coenzo, in provincia di Parma, davanti a casa di Mario Alessi, una delle tre persone fermate per il rapimento del piccolo Tommaso Onofri. Il cartello è comparso in mattinata davanti all'abitazione che da ieri è stata posta sotto sequestro dagli investigatori. Contro Alessi, che secondo gli inquirenti è uno dei due rapitori di Tommaso, erano arrivate ieri parole di vendetta anche dai detenuti del carcere di via Burla, a Parma, dove l'uomo è detenuto in isolamento. La notte del ritrovamento del corpo di Tommy poi, la folla di curiosi che si era riunita vicino all'argine dell'Enza, aveva inveito e tentato di colpire a calci l'auto della polizia con dentro l' uomo. Davanti alla casa è comparsa anche una scritta in arabo.
 
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