Notiziario di Mercoledì 15 Marzo 2006
E' iniziato stamani in aula l'esame del maresciallo dei carabinieri Giorgio Riolo, accusato di concorso in associazione mafiosa, attualmente agli arresti domiciliari. Il sottufficiale, esperto nella collocazione di microspie, era in servizio al Ros quando venne arrestato il 5 novembre 2003 nell'ambito della inchiesta sulle talpe alla Dda. Proprio su questo procedimento si svolge oggi il processo davanti al tribunale presieduto da Vittorio Alcamo, che vede tra i 12 imputati il Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, l' imprenditore della Sanità, Michele Aiello, e il radiologo Aldo Carcione. Riolo, rispondendo alle domande del Pm Nino Di Matteo, sta ricostruendo le fasi che hanno preceduto il suo arresto. In particolare, il sottufficiale ha confermato di avere appreso nel 2003 dal maresciallo Giuseppe Ciuro della Guardia di Finanza, anche lui coinvolto nella inchiesta e già giudicato separatamente, dell'esistenza di una inchiesta che riguardava entrambi. Ciuro avrebbe comunicato l'indiscrezione a Riolo durante un incontro al quale avrebbe preso parte anche Aiello. Secondo Riolo il manager della sanità in quella occasione avrebbe aggiunto, alle informazioni già fornite da Ciuro, che l'indagine della Procura e dei carabinieri era avviata e che avrebbe appreso queste notizie riservate dal Presidente della Regione Salvatore Cuffaro.