Notiziario di Martedì 10 Gennaio 2006
Si è avvalso della facoltà di non rispondere il presidente della Regione, Totò Cuffaro, al processo nei confronti di Domenico Miceli, ex assessore comunale di Palermo, originario di Sambuca di Sicilia, accusato di concorso in associazione mafiosa. Il governatore, che è teste della difesa, dopo una serie di rinvii a causa di impegni, stamani si è presentato davanti alla Corte, annunciando di volersi avvalere della facoltà di non rispondere perché imputato di reato connesso. Ma si è detto disponibile a rispondere alle domande del Pm dopo essere stato ascoltato dal collegio che lo sta giudicando in un altro processo. Il dibattimento in questione è quello relativo alle presunte talpe alla DDA, in cui Cuffaro figura imputato assieme ad altre 13 persone, tra cui l’imprenditore della sanità, Michele Aiello. Processo che oggi ha visto l’avvio dell’esame dei testi. Il primo ad essere sentito è stato Roberto Rotondo, ex consigliere comunale di Bagheria dell'Udc, e collaboratore di Aiello.