Notiziario di Lunedì 19 Settembre 2005
Annullare il contratto di anticipazione stipulato tra il comune di Agrigento e l’Ato Gesa Agrigento due. E’ quanto sostengono i tre consiglieri dell’Ulivo, Hamel, Licata e Lauricella, alla luce, sostengono, delle gravissime conseguenze che l’anticipazione di 700 mila euro al mese sta creando alle casse comunali, a seguito del passaggio di competenze della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per i tre manca il principio delle prestazioni corrispettive, in quanto il Comune si è impegnato a consegnare dieci milioni di Euro all’ATO rifiuti pur non avendo più alcun titolo per la riscossione delle bollette ex Tarsu. E' assolutamente ingiustificato, sostengono ancora i tre, che il Comune debba indebitarsi per milioni di euro con la banca tesoriere mentre l’ATO non paga alcun interesse o spesa per i soldi anticipati dagli agrigentini. L’annullamento del contratto, sostengono ancora i tre, sarebbe inoltre il primo passo per fare chiarezza su una materia che, a loro giudizio, presenta aspetti equivoci. Innanzitutto, occorre chiarire quali sono le competenze dell’ATO, il potere di controllo e di accertamento del Comune sull’attività della stessa società d’ambito sul territorio di Agrigento, quando l’ATO restituirà al Comune i milioni di euro già anticipati con il dissanguamento delle casse comunali, quale sarà il numero dei netturbini che opereranno sulla città di Agrigento e l’organizzazione dei servizi di spazzatura e discerbamento. Tutti interrogativi, proseguono Hamel, Licata e Lauricella, dai quali deriva la soluzione dei problemi della pulizia della città, del costo delle bollette, del recupero di liquidità delle casse comunali. E concludono con una stoccata al sindaco Piazza e alla Giunta che, a loro giudizio, non si preoccupano minimamente di affrontare il problema.