Notiziario di Sabato 17 Settembre 2005
Da lunedì tutti a scuola. Stavolta le vacanze sono veramente finite e che piaccia o no, il dovere irrompe per lavoratori e studenti. Si ritorna ai ritmi frenetici, alle giornate spese tra i libri. Stop quindi a relax è l’ora di rimettere in moto il proprio cervello. All'appello delle scuole agrigentine mancano solo il liceo scientifico ed il liceo classico empedocle, il cui rientro è previsto il prossimo 19 settembre. L'esodo degli studenti è iniziato lunedì 12 con la prima campanella del Commerciale Nicolò Gallo e dell'Ipia Fermi. Ieri è stato il turno del tecnico commerciale Leonardo Sciascia e oggi altro che sabato fascista. Le prime classi dell' i.t.g Brunelleschi da questa mattina hanno chiuso definitivamente il capitolo vacanze rientrando, tra sorrisi e musi, in classe. Oltre agli auguri dei Dirigenti scolastici si aggiungono quelli dei rappresentanti istituzionali: il Sindaco Aldo Piazza, l'Assessore comunale alla P.I Maria Pia Vita e ancora l' augurio di un proficuo lavoro giunge dal Commissario Straordinario Antonino La Mattina, rivolto in particolare ai piccoli che per la prima volta si affacciano nel mondo della scuola. Emozionati gli studenti per il loro importante primo giorno di lezioni, amareggiati i Capi d'istituto, per l'annosa questione legata alle infrastrutture e al mobilio scolastico carente o deteriorato. A far tirare un sospiro di sollievo sono le parole dell'Assessore provinciale alla pubblica istruzione Calogero Firetto. Sarebbero stati commissionati 3900 banchi e 5200 sedie da destinare alle strutture che più necessitano. Nella lista dei beneficiari il classico empedocle, lo scientifico majorana, l'itc sciascia ed il commerciale Gallo. E c'è anche una buona notizia per i rappresentanti delle Regioni dissidenti della Riforma Moratti, per i quali verrebbe a crearsi un solco tra i licei e le scuole professionali. Notizia di questi giorni è che la Riforma, voluta dal Ministro Moratti slitterà al 2007. Le sperimentazioni nelle scuole superiori sono state rinviate per via dei tempi stretti e delle avversità che molte regioni d'Italia, fra cui Sicilia, Lombardia, Veneto e Molise, hanno chiaramente manifestato.