Notiziario di Lunedì 7 Giugno 2004
Undici anni di reclusione. I PM Antonio Ingroia e Domenico Gozzo vanno giù duro nella richiesta di condanna al senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. Nove anni, invece, la richiesta di condanna per Gaetano Cinà, coimputato di Dell’Utri. I due PM hanno concluso la loro requisitoria, durata parecchie udienze, con l’invito ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Palermo, di comminare non pene esemplari, ma giuste, che tengano conto della condotta di Dell’Utri. Non si può non tenere conto, hanno aggiunto, che Dell'Utri è uomo delle istituzioni, con pochissimo senso dello Stato perché ha continuato a tenere contatti con Cosa Nostra, anche quando si sono macchiati di sangue nel '92 e nel '93. I due PM hanno spulciato le migliaia di carte contenenti le dichiarazioni dei pentiti che hanno tirato in ballo il politico di Forza Italia. Su tutti Tommaso Buscetta, Gioacchino Pennino che hanno riferito dell'appoggio elettorale che sarebbe stato dato a Dell'Utri dai boss nel 1999 per le elezioni europee e Nino Giuffré che ha parlato della nascita di Forza Italia e dell’appoggio che Cosa nostra avrebbe fornito a dell’Utri. Sempre pungente la replica del senatore Dell’utri, per il quale la pubblica accusa continua a scrivere una sceneggiatura degna di una fiction. Siamo al primo tempo di questo film che si concluderà a lieto fine, ha proseguito Dell’Utri. I PM insistono nelle loro false ricostruzioni e a formulare una richiesta di condanna proprio alla vigilia delle elezioni. Alla fine, ha concluso Dell'Utri, saranno i fatti veri quelli che contano e non le ripetizioni fatte dall'accusa. Adesso la parola passa alla difesa. La sentenza è attesa per dopo l’estate.