Notiziario di Sabato 9 Febbraio 2008
Conclusa la requisitoria dell’accusa al processo ad alcuni esponenti della mafia di Agrigento, protagonisti della sanguinosa guerra tra Cosa Nostra e Stidda agli inizi degli anni 90. Il dibattitmento è in corso di svolgimento davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise di Agrigento, presieduta dal Giudice Luigi D’Angelo. Il Pm della Dda di Palermo, Giuseppe Fici, ha chiesto sei ergastoli per altrettanti boss alla sbarra. Si tratta di Giuseppe Brancato di Canicattì, Calogero Castronovo di Agrigento, Giuseppe Fanara e Salvatore Fragapane di Santa Elisabetta, di Giuseppe Putrone, di Porto Empedocle e di Filippo Sciara di Siculiana. L'’nchiesta scaturisce dalle dichiarazioni, tra gli altri del pentito empedoclino Giulio Albanese al quale si è aggiunto anche il racalmutese Maurizio Di Gati. Tra i delitti presi in esame dalla corte, quelli di Gaetano Russello, ex presidente dell’Akragas, ucciso nel luglio del 92 e dei fratelli Maurizio e Giovanni Gallea, massacrati nel marzo del 91 mentre si recavano a trovare al carcere di San Vito un loro fratello. XXXXXXXXXXXX Confermata anche in Appello la condanna ad un anno di reclusione nei confronti dell’ex sindaco e senatore di Agrigento, Calogero Sodano, riconosciuto colpevole dai giudici della IV sezione penale di omissioni di atti d'ufficio. Secondo l'accusa Sodano, tra il 1998 ed il 2001, avrebbe omesso di adottare i provvedimenti richiesti dall'Asl che aveva verificato un tasso di inquinamento dell'acqua distribuita dal comune di Agrigento superiore alla norma. Oltre alla condanna ad un anno di reclusione i giudici hanno pure disposto il risarcimento del danno in favore di Legambiente, rappresentata in giudizio dall'avvocato Giuseppe Arnone. Le indagini che hanno portato alla condanna di Sodano accertarono, afferma Arnone, che la clorazione dell'acqua nei serbatoi comunali veniva effettuata da un operaio versando "ad occhio" con un secchiello, a suo piacimento, il cloro. XXXXXXXXX Da circa tre mesi uno studente del liceo Ugo Foscolo di Canicattì riceve messaggi di morte sul cellulare. A dicembre era stato bersaglio di sms che lo avevano intimorito e portato, dopo le vacanze, a disertare le lezioni per più di un mese. Ieri, accompagnato dalla madre, il ragazzo si è presentato di nuovo dai carabinieri per denunciare l'accaduto. Secondo gli uomini dell'Arma si tratta di un episodio di bullismo. Il giovane, che frequenta il ginnasio, da quando ha ripreso ad andare a scuola riceve quasi quotidianamente sms di minaccia: "ti ammazzeremo", "morirai". I messaggi si erano interrotti durante il periodo in cui il ragazzo era rimasto a casa. XXXXXXXX C’era anche Clementina Forleo, Gip a Milano, questa mattina, a Mascali, in provincia di Catania, per la cerimonia di consegna del premio Rosario Livatino, dedicato alla memoria del magistrato canicattinese ucciso dalla mafia nel 1990. Forleo nel suo intervento, citando le parole di Livatino, ha invitato a non cedere al ricatto dei poteri forti dell'antistato e ha sollecitato a lottare senza condizionamento, con indipendenza e quotidiano coraggio. Riconoscimenti sono andati anche al sostituto procuratore calabrese De Magistris, al procuratore capo di Caltanissetta, Renato di Natale, e al giudice Ottavio Sferlazza, originario di Agrigento. Alla cerimonia ha assistito, tra gli altri, il sindaco di Gela Rosario Crocetta, nei cui confronti la mafia aveva progettato un attentato.