Notiziario di Martedì 13 Marzo 2007
"Non mi pongo il problema di ritornare alla guida del Cerisdi qualora il Tar accolga il mio ricorso. Mi interessa piuttosto porre un problema politico, perché ritengo che il prefetto di Palermo abbia compiuto un abuso". Così il senatore dell'Udc Calogero Mannino, che dopo pochi mesi ha lasciato la guida del centro di formazione che ha sede a Palermo perché il prefetto non gli ha rilasciato il certificato antimafia, commenta oggi le sue dimissioni di cui danno notizia alcuni quotidiani. L'ex ministro ha in corso un processo per concorso esterno in associazione mafiosa: assolto in primo grado era stato condannato in appello. La Cassazione ha poi annullato con rinvio. Mannino era stato nominato a capo del Cerisdi dal presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, dopo la morte del gesuita Ennio Pintacuda, che aveva guidato il centro per anni. "Sulla vicenda - aggiunge Mannino - sono state presentate due interrogazioni al Senato e una sarà presentata oggi alla Camera. Insisto: il prefetto ha commesso un abuso. Mi sono dimesso perché il Cerisdi non aveva potuto partecipare a due iniziative per mancanza del certificato antimafia. Dopo aver risanato le casse del centro, offrendo gratuitamente le mie prestazioni, non potevo consentire il blocco dell'attività". Intanto, il vicepresidente Raffaele Bonsignore si occuperà di espletare le mansioni che furono di Mannino.