Notiziario di Giovedì 15 Giugno 2006
E' un coro di proteste e reazioni in Sicilia dopo l'annuncio del Ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di aumentare dell'un per cento l'aliquota dell'Imposta regionale sulle Attività Produttive, meglio nota come Irap. Il provvedimento riguarda la Sicilia e altre cinque regioni d'Italia che hanno sforato il tetto delle spese relative alla Sanità. Una decisione fortemente contestata dal centro destra e difesa, invece, dagli esponenti del centro sinistra. Seguiamo.
Cuffaro insorge e minaccia di trascinare il governo nazionale in tutte le sedi legali e costituzionali. La decisione del Ministero dell'Economia di aumentare di un punto l'aliquota Irap per la Sicilia per i conti in rosso nella sanità, provoca irritazione nel presidente della Regione e nella maggioranza di centro destra. Prodi vuole punire la Sicilia e i Siciliani, dichiara Cuffaro, il quale assicura che i conti 2005 della sanità sono a posto. Una scelta scellerata, conclude il Governatore, che aggrava i conti pubblici invece di migliorarli, perchè l'Agenzia delle entrare sarà sommersa da richieste di rimborso a conclusione dell'iter giudiziario che non potrà che dare ragione alla Sicilia ed ai siciliani. Ironico il commento di Angelino Alfano, coordinatore regionale di Forza Italia: dopo avere formato un esecutivo senza nemmeno un ministro siciliano, dopo aver eliminato il ministero per il Sud, adesso arriva il primo significativo regalo per i siciliani con la decisione di aumentare l'Irap. Di vera e propria rapina di Stato parla Renato Schifani, presidente dei senatori azzurri, che ritiene infondato ed illegittimo il provvedimento. Infondato, aggiunge, perché i fondi sanitari sono stati integrati in corso d'opera; illegittimo perché la stessa legge che Schioppa invoca per vessare i cittadini siciliani prevede la sua inapplicabilità alle regioni con statuto speciale. Atto di prepotenza e di arroganza politica definisce l'aumento dell'Irap in Sicilia l'ex ministro Gianfracno Miccichè, mentre per il leader dell'Mpa, Raffaele Lombardo, il governo centrale prima di imporre aumenti di tasse e balzelli a un popolo martoriato dalla disoccupazione e dalla povertà, avrebbe dovuto fare un esame comparato degli investimenti produttivi tra le regioni italiane e dire come vuole colmare il vergognoso divario esistente tra Nord e Sud del paese. A difesa del provvedimento del governo scende il campo il vice ministro alle Infrastrutture, Angelo Capodicasa, per il quale l'aumento dell'Irap é una decisione frutto di una norma inserita nella finanziaria del governo Berlusconi.