Notiziario di Giovedì 12 Gennaio 2006
Tempi lunghi per visite specialistiche in strutture pubbliche, più veloci in studi privati convenzionati. Nell’arcipelago della sanità sono numerose le storie di cittadini costretti a fare i conti con le liste di attesa. Un fenomeno molto diffuso anche in provincia di Agrigento, denunciato oggi con forza dal coordinatore provinciale di Cittadinanzaattiva tribunale per i diritti del malato, Giuseppe Roccaro, che ha preso carta e penna e inviato all’assessore regionale alla Sanità, Giovanni Pistorio, una lettera con quale chiede che le visite specialistiche a pagamento vengano effettuate presso gli ambulatori dell’Azienda, che le prenotazioni avvengano tramite il CUP, Centro Unico di Premotazione così pure il pagamento dell’onorario sia effettuato attraverso lo sportello per la riscossione del ticket. Questa richiesta, precisa Roccaro, nasce da alcune segnalazioni di cittadini per i quali si tratta di un espediente per avere una corsia preferenziale, baypassando le lunghe liste di attesa per ricoveri programmati o in day hospital. Inoltre lamentano il fatto che non sempre il medico rilascia la ricevuta fiscale. Roccaro pertanto sollecita la direzione sanitaria agrigentina di revocare il procedente provvedimento con il quale si consentiva la visita in strutture private convenzionate, considerata la carenza di locali adibiti ad ambulatori pubblici. Una misura non più attuale visto che adesso il Poliambulatorio si trova nel nuovo ospedale di contrada Consolida. E sempre a proposito di sanità, i responsabili della Cgil, Caterina Santamaria e Ninnì Monteleone criticano la disposizione del direttore generale dell’Ausl 1 di Agrigento con la quale sono state disposte la soppressione della guardia anestesiologica nei presidi ospedalieri di Canicattì, Licata e Ribera e della guardia di cardiologia dell’unità operativa dell’ospedale di Licata. Si tratta di un provvedimento che, sostengono i due sindacalisti, penalizzano gli utenti. E per martedì prossimo, 17 gennaio, hanno organizzato una assemblea all’interno del presidio ospedaliero di Canicattì.