Notiziario di Sabato 7 Gennaio 2006
Primo sbarco del 2006 a Lampedusa. Stamani al largo del canale di Sicilia è stato soccorso un barcone con a bordo 162 immigrati clandestini. Gli esperti temono una ripresa del fenomeno considerate le buone condizioni del tempo. Vediamo.
Prima ondata clandestina a Lampedusa per questo inizio 2006. A bordo del barcone in tutto 162 immigrati, tra cui due bambini e 7 donne. La carretta del mare è stata avvistata questa mattina nel canale di Sicilia a circa 25 miglia a sud est da Lampedusa. In acqua sono prontamente accorsi una motovedetta della guardia costiera e un unità della guardia di finanza. Subito è cominciato il trasbordo degli immigrati e alle operazioni di soccorso ha preso parte anche un elicottero del comando aeronavale delle fiamme gialle. Ad agevolare le traversate sono le condizioni meteomarine: mare calmo e assenza di vento non impediranno nei prossimi giorni ulteriori approdi di disperati in fuga dalla loro terra per trovare pace e serenità. Anche nel 2006 il fenomeno immigrazione nella più grande isola delle Pelagie non accenna a diminuire. E' il primo sbarco del nuovo anno, e chissà quanti ancora se ne registreranno ancora. Dunque storie nuove che si intrecciano a quelle passate, ai tanti viaggi della speranza partiti da Etiopia, Nigeria, Togo, Ghana, e Sri Lanka. Viaggi che si sono trasformati in tragedie ma che hanno visto nascere molti bambini. Fra questi Stefano il piccolo nato sette mesi fa a bordo del barcone sul quale viaggiava la madre Agher. Ieri Stefano è stato battezzato dall'arcivescovo di Palermo il cardinale Salvatore De Giorgi, assieme ad altri bambini nati durante o dopo l'approdo sulle coste agrigentine, come Federica, somala di madre nigeriana. La piccola arrivata a Lampedusa a fine ottobre è stata poi trasportata in elisoccorso all'ospedale dei bambini di Palermo e ieri ha ricevuto il sacramento. L'ultima grossa seria di sbarchi del 2005, 600 extracomunitari, si era verificata tra la notte di natale e Santo Stefano. Il centro di permanenza temporanea al collasso, si è poi svuotato grazie all'attivazione di ponti aerei verso altri centri d'accoglienza, come quello di Crotone.