Notiziario di Sabato 24 Dicembre 2005
Sotto l’albero gli agrigentini hanno trovato l’ennesima crisi idrica. Natale a secco, dunque. Niente acqua, turni saltati e famiglie costrette a rivoluzionare i programmi del cenone. Un film visto e rivisto, nonostante le promesse, le rassicurazioni, gli impegni e gli interventi che i politici da anni sottoscrivono e sottolineano in ogni occasione. Sul banco degli imputati, ancora una volta, il dissalatore di Gela che da due mesi fa le bizze e non assicura una costante erogazione d’acqua ai serbatoi comunali. A ciò si aggiunge la discontinuità del servizio offerto da Voltano soprattutto negli ultimi tre giorni, quelli che precedono il Natale e che tanto stanno facendo disperare gli agrigentini costretti a disagi inattesi. Nelle ultime 72 ore ai serbatoi comunali sono arrivati infatti circa 150 litri al secondo d’acqua, rispetto ai 220 assegnati con ordinanza del Commissario per l'Emergenza Idrica alla città di Agrigento. Il sindaco Piazza ha inviato già all'inizio della settimana una nota urgente all'Ufficio per l'Emergenza Idrica di Palermo, al Prefetto, e agli enti acquedottistici, chiedendo il rispetto del valore di portata assegnato alla Città, il coordinamento tra gli enti in caso di interruzioni o guasti e la contemporanea integrazione da fonti alternative, pur di evitare problemi di approvvigionamento alla città. Dal prefetto, il sindaco ha ottenuto una dotazione extra dal Fanaco sino al 28 dicembre prossimo. E oggi gli effetti si sono visti: la dotazione è tornata ai livelli standard con 220 litri di acqua giunti ai serbatoi, ma i turni di erogazione necessariamente subiranno delle modifiche. I tecnici dell’ufficio idrico comunale sono stati precettati anche in questo periodo di feste e, se necessario, lavoreranno anche di notte. Entro 48 ore i turni dovrebbero normalizzarsi. ------------ I carabinieri che indagano sull'omicidio del tredicenne di Barrafranca Francesco Ferreri, secondo indiscrezioni stanno identificando i componenti di una banda di teppisti della quale facevano parte i due fratelli minorenni indagati per il delitto del tredicenne. Farebbero parte di un gruppo di persone tra le quali anche alcuni maggiorenni e, sembra, i due padrini quarantenni di Valguarnera già indagati per il delitto. Alla presunta banda di teppisti gli inquirenti sarebbero risaliti grazie a testimonianze raccolte in questi giorni, storie di vessazioni e maltrattamenti. E di ricatti e molestie. Stando a quanto emerge i due minori sarebbero stati spalleggiati nei loro atti di violenza da persone molto più grandi.