Notiziario di Mercoledì 21 Dicembre 2005
Ammonta a 20 milioni di euro l'anno il fatturato dei prodotti tipici siciliani in vendita nei supermercati self-service all'ingrosso della catena Metro in Italia. A far lievitare questo giro d'affari contribuiranno adesso anche i prodotti tipici della Provincia di Agrigento, che sono stati presentati oggi, a Milano, da un gruppo di 11 piccoli imprenditori agrigentini accompagnati dall'assessore provinciale all'agricoltura Antonino Di Giacomo, ai buyers del terzo gruppo mondiale della grande distribuzione organizzata. Formaggi, vini, olio, dolci, e ortofrutta, fra cui le arance di Ribera e l'Uva Italia di Canicattì. sono le merci che finiranno sugli scaffali della catena tedesca a disposizione dei professionisti della ristorazione e non solo. Pensiamo, ha detto l'assessore Di Giacomo, che questa sia la via giusta per trovare uno sbocco commerciale e una prospettiva vera e duratura alle nostre produzioni tipiche. -------- Il Genio Civile di Agrigento ha appaltato lavori per oltre 400 mila euro. Previste opere urgenti per la sistemazione e la pulizia del vallone Cannatello, tra le vie dei Fiumi e degli Imperatori, dopo i danni causati dalle recenti esondazioni. Gli altri due appalti consentiranno interveneti nella zona di Piano Lanterna, a Porto Empedocle, per regolamentare i deflussi idraulici in una zona ad alto rischio e nel comune di Santo Stefano Quisquina, per consolidare un movimento franoso nella zona di piazza Maddalena. Ad aggiudicarsi gli appalti sono state le imprese Cave di Anonino Sutera di Agrigento e Fervin di Mussomeli. --------- Piero Mangione è stato riconfermato alla guida della segreteria provinciale della Cgil di Agrigento. L’elezione è avvenuta al termine del 15.esimo congresso che si è concluso oggi pomeriggio, dopo due giorni di dibattito e di interventi, con la relazione finale del segretario. La maggioranza dei 252 delegati ha votato proprio per Mangione. Anche per la segreteria provinciale si tratta di una riconferma. Si tratta di tre donne e tre uomini: Ornella Vicari, Caterina Santamaria e Rosa Battaglia, Piero Mangione, Paolo Galione e Massimo Raso. ---------- Un’invasione di immigrati sull’asse Lampedusa – Licata che ha colto di sorpresa un po’ tutti. Oggi, primo giorno d’inverno, nel giro di poche ore sono approdati sulle coste agrigentine circa 600 clandestini. E si teme altri sbarchi nelle prossime ore. Il servizio. La disperazione li ha portati a sfidare, nel pieno dell’inverno, il mare in tempesta e il vento forza 5-6. Una invasione di immigrati che ha colto di sorpresa un po’ tutti, dalle forze dell’ordine, che continuano a pattugliare il Canale di Sicilia, ai volontari che operano nelle diverse strutture. Ed invece oggi, 21 dicembre, primo giorno d’inverno, dopo alcune settimane di tregua, Lampedusa è stata battuta dai clandestini come fosse un giorno dell’estate. Nel giro di poche ore sono arrivate sull’isola quattro imbarcazioni mentre una quinta è stata dirottata verso Licata. Alla fine si contano circa 600 arrivi. La prima imbarcazione è arrivata a Lampedusa alle prime luci del giorno. In tutto 177 immigrati, fra cui tre donne e alcuni adolescenti, che erano stati avvistati la sera precedente su un barcone a circa un miglio e mezzo dall'isola. L'imbarcazione è stata scortata da due motovedette della guardia costiera. Subito sono state avviate le procedure di identificazione presso il centro di prima accoglienza di Lampedusa. Ma in tarda mattinata dai sonar delle forze dell’ordine emergono le sagome di altre tre imbarcazioni. Partono subito i soccorsi. Nel primo pomeriggio, sempre a Lampedusa, arriva uno dei tre barconi con a bordo circa 180 persone. Un altro, con circa 100 immigrati, come detto, si è diretto a Licata, seguito da un'unità navale della guardia di finanza. La terza barca, sempre con un centinaio di persone a bordo, è stata scortata verso Lampedusa da due motovedette della guardia costiera e dalla nave militare 'Orione' intervenuta a causa del peggioramento delle condizioni del mare. -------- E passiamo agli sviluppi delle indagini sull’omicidio di Francesco Ferreri, 13 anni, ucciso a colpi di spranga a Barrafranca, in provincia di Enna. Nel pomeriggio è stata eseguita l’autopsia sul cadavere del ragazzino. Intanto, i magistrati hanno deciso di attuare il silenzio stampa a causa della ridda di voci infondate e incontrollate delle ultime ore. Smentita la notizia secondo la quale su un pantalone sequestrato in casa di uno dei minorenni sospettati sarebbero state trovate macchie di sangue appartenenti alla vittima. Restano fortemente sospettati 2 adulti e due minorenni, questi ultimi due fratelli, uno coetaneo di Francesco. Con il primo la vittima aveva avuto una lite, i cui motivi sono ancora sconosciuti, al doposcuola che frequentavano insieme. Questa mattina intanto i compagni di scuola e gli studenti della Media Verga hanno sfilato per le vie del paese. In testa al corteo uno striscione: Il silenzio uccide due volte.