Notiziario di Venerdì 21 Ottobre 2005
Santino Di Matteo ha ritrattato la sua precedente versione sostenendo che nessun carabiniere era andato a prelevare documenti ''scottanti'' nel covo di Riina, subito dopo l'arresto del boss di Cosa Nostra. La nuova versione del pentito è stata data oggi nell'aula bunker a Milano dove i giudici di Palermo, che stanno conducendo il processo nei confronti di Mario Mori e del capitano Ultimo, si sono trasferiti per interrogare una serie di collaboratori di giustizia. Di Matteo aveva, nel novembre del '97, messo a verbale le confidenze ricevute da Di Maggio e aveva dichiarato che Riina era stato arrestato in strada e ''qualcuno dei carabinieri'' era andato ''a svuotare'' la casa a Palermo del boss. Oggi davanti ai giudici, ha fornito un'altra versione. Ha detto di essersi sbagliato, affermando che a casa di Riina erano andati i Bagarella e altri capi di mandamenti per portare via la famiglia di Riina e prendere tutto quanto interessava alla stessa famiglia Bagarella.