Notiziario di Mercoledì 17 Agosto 2005
Il racket alza il tiro. A Licata, dove è emergenza criminalità e dove c'è chi con coraggio denuncia gli estortori, ieri notte è andato in scena il 41.esimo attentato incendiario dall'inizio dell'anno. Nel mirino un noto commerciante ed esponente locale dei DS, Paolo Iacopinelli, al quale è stato dato alle fiamme un capannone industriale di prodotti destinati al settore dell’agricoltura. L'uomo, già consigliere comunale, responsabile della locale Confesercenti, ed attuale membro, del locale direttivo politico dei Ds, è anche uno dei soci fondatori della sezione dell'associazione antiracket e antiusura di Licata. Sezione nata nelle settimane scorse su input del prefetto Bruno Pezzuto, di cui è presidente don Totino Licata, parroco della chiesa Tomasi di Lampedusa che si trova nel popoloso quartiere di Fondachello, e fondatore assieme a Tano Grasso, a Capo d'Orlando, della prima associazione antiracket. I piromani hanno agito in piena notte. Dopo aver cosparso di liquido infiammabile uno degli angoli del vasto capannone hanno appiccato il fuoco. Fortunatamente le fiamme non si sono estese limitando l’entità del danno alla copertura del capannone ed in parte alla merce che si trovava sistemata nell’angolo. Il tempestivo intervento sul posto dei vigili del fuoco ha fatto il resto. Le indagini dei Carabinieri sono, come si dice in questo caso, a 360 gradi. La pista privilegiata è quella del racket, ma nulla è lasciato al caso. Paolo Iacopinelli è stato sentito questa mattina dai carabinieri, ma non avrebbe saputo fornire alcun elemento utile al prosieguo delle indagini.